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Decreto Balduzzi. Molte norme al palo. Manca l'intesa con le Regioni. Ecco il quadro


Le Regioni hanno fatto il riepilogo di tutte le norme del decreto sanità che per essere attuate necessitano di intesa nella Stato-Regioni. Su molti articoli, nonostante per alcuni sia già scaduto il termine, manca ancora il parere della Conferenza che contesta la mancanza di risorse. IL DOCUMENTO.

10 GEN - Intramoenia, realizzazione di infrastrutture per il collegamento in rete, aggiornamento dei Lea e Irccs. Sono solo alcuni dei provvedimenti sui quali è intervenuto il decreto Balduzzi e per la cui attuazione occorre però l'intesa della Conferenza Stato Regioni. Intese per le quali, in alcuni casi, sono già scaduti i termini previsti senza alcun accordo tra le parti anche a seguito della contestazione generale da aprte delle Regioni in merito al definanziamento del Ssn e quindi della conseguente insostenibilità delle riforme.
 
In particolare l’intramoenia, articolo 2, il testo prevede che “le Regioni provvedono ad una ricognizione degli spazi disponibili e ad una valutazione dei volumi delle prestazioni effettuate negli ultimi due anni entro il 31 dicembre 2012”. Inoltre si legge che “le Regioni, dove non siano disponibili spazi ad hoc, possono adottare, un programma sperimentale per svolgere l’Alpi presso studi professionali privati collegati in rete, previa sottoscrizione di una convenzione annuale rinnovabile tra il professionista interessato e l'azienda sanitaria di appartenenza, sulla base di uno schema tipo approvato con accordo sancito dalla Conferenza Stato – Regioni”. Accordo che al momento non c’è stato.
 
Stesso discorso per la creazione di infrastrutture per il collegamento in rete dove il testo del ministro recita all’Art. 2 comma 1a-bis “le modalità tecniche per la realizzazione di tale infrastruttura sono determinate entro il 30 novembre 2012 con decreto del Ministro della Salute, previa intesa in Conferenza Stato – Regioni”.
 
L’aggiornamento dei Lea, emanato dal ministro in “zona cesarini” appena prima della fine dell’anno secondo l’Art. 5 del decreto è previsto che l’aggiornamento deve essere fatto con “Dpcm, da adottare entro il 31 dicembre 2012, su proposta del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza Stato – Regioni”. In più è previsto che il Dpcm di  aggiornamento debba anche passare per le due commissioni sanità di Camera e Senato che però essendo sciolte prevedibilmente non verranno convocate.
 
Diverso il discorso per la responsabilità professionale e rischio clinico e la valutazione dei Dg dove se il testo non prevede una scadenza dice però che “per i contenuti e le procedure dei contratti assicurativi per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività' professionale resa nell'ambito del SSN o in rapporto di convenzione, il DPR di cui al comma 2 viene adottato previo parere in Conferenza Stato – Regioni”. Parere cha ancora non è stato espresso.
 
Il documento delle regioni fa poi notare, nel caso del tariffario massimo per la remunerazione delle prestazione  (art 2 bis), la definizione dei criteri per la collocazione dei punti gioco (art 7), la riorganizzazione dei comitati etici (art 12) e la razionalizzazione di alcuni enti sanitari (art 14), che i tempi non sono ancora scaduti.
 
Infine c'è un’altra serie di norme su cui l’intesa da parte delle regioni è già stata espressa. Il superamento degli Opg (art 6 comma 3), in questo senso l’intesa è stata espressa nella riunione della Conferenza Stato – Regioni del 6 dicembre scorso e il finanziamento delle attività di alcuni enti sanitari (art 14 comma 5). Qui la Conferenza Stato Regioni il 22 novembre 2012 ha già accantonato 5 mln per il 2012 con l’intesa sulle risorse vincolate agli obiettivi di PSN 2012.

10 gennaio 2013
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