Rafforzare l’erogazione e l’incremento dell’utilizzo dei servizi sanitari e socio sanitari sul territorio e rendere così più equo l’accesso per le fasce della popolazione di sette Regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) in condizioni di vulnerabilità socio-economica, in coerenza e complementarietà con gli interventi previsti dal Pnrr Missione 6 Salute.
Questo l’obiettivo del provvedimento, trasmesso alla Conferenza Stato Regioni, sull’adozione del Piano d’Azione del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021- 2027. Un programma, lo ricordiamo, adottato durante il dicastero del ministro Speranza e cofinanziato dall’Unione europea (si avvale del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale) articolato su quattro macro obiettivi: contrastare la povertà sanitaria; prendersi cura della salute mentale, potenziando i Dipartimenti di salute mentale per garantire un supporto efficace ai pazienti con disagio psicologico o disturbo mentale; porre il genere al centro della cura, attraverso il rafforzamento della rete dei consultori familiari e il loro inserimento nella rete dei servizi socio-assistenziali del territorio; assicurare una maggiore copertura degli screening oncologici con attenzione particolare ai gruppi vulnerabili dal punto di vista socio-economico.
Il Piano indica azioni, e le relative implicazioni operative, risorse e tempistiche a supporto dell’attuazione del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027, nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali, programmatici e finanziari e in coerenza e complementarietà con gli interventi previsti dal Pnrr. Un contesto nel quale si inserisce la Legge, 29 luglio 2024, n. 107 sulle “misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie”. In particolare il comma 1dell’art. 6 “Ulteriori misure per il potenziamento dell’offerta assistenziale e il rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale”.
Il Piano fornisce quindi indicazioni relative agli investimenti dedicati a: infrastrutture di tipo tecnologico destinate all’erogazione di servizi sanitari o sociosanitari; adeguamento infrastrutturale e potenziamento tecnologico dei Dipartimenti di salute mentale, dei Consultori familiari e dei Punti per gli screening oncologi, nel caso non siano già finanziati da fondi Pnrr; sostituzione, ammodernamento o implementazione delle attrezzature informatiche, tecnologiche e diagnostiche, sempre se non finanziati da fondi Pnrr, destinate all’erogazione di servizi sanitari o sociosanitari.
Vengono quindi indicate le azioni da attuare per ogni Regione la pianificazione per ciascuna ASL/ASP.
E.M.