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Fondi per la sanità al palo? Schillaci non ci sta: “Saranno incrementati di 35 mld nei cinque anni”. Il Pd: “Unica spesa che cresce è quella per il privato”


"Il vero nodo non è tanto e solo il volume delle risorse, quanto la loro efficace allocazione ed utilizzo, la disparità nei servizi sanitari tra le diverse regioni italiane ne è la prova più evidente. È un fatto, inoltre, che tutte le recenti manovre di questo Governo sono impegnate per migliorare le condizioni economiche del personale sanitario e rendere più attrattivo il servizio sanitario pubblico, a cominciare dai settori di maggior disagio".

06 NOV -

Con la manovra, "il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre lo Stato è incrementato di un miliardo e 302 milioni di euro per l'anno 2025, ai quali si aggiungono un miliardo e 100 milioni di euro, già stanziati nella legge di bilancio lo scorso anno, e di 5 miliardi e 78 milioni di euro per l'anno 2026. Si tratta, poi, di livelli di incremento del Fondo sanitario nazionale che saranno di 35 miliardi nei cinque anni, mai raggiunti negli anni precedenti".

Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo in aula alla Camera ad un'interrogazione sul tema presentata da Marco Furfaro (Pd).

Di seguito la risposta integrale del ministro Schillaci.

"Ringrazio gli onorevoli del quesito. Prioritariamente, smentisco quanto affermato in merito alla riduzione degli investimenti per la sanità rispetto alla ricchezza prodotta dal nostro Paese. In questo senso, parlano i fatti. È un fatto la legge di bilancio, appena varata dal Governo all'esame di quest'Aula, stabilisce che il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre lo Stato è incrementato di un miliardo e 302 milioni di euro per l'anno 2025, ai quali si aggiungono un miliardo e 100 milioni di euro, già stanziati nella legge di bilancio lo scorso anno, e di 5 miliardi e 78 milioni di euro per l'anno 2026. Si tratta, poi, di livelli di incremento del Fondo sanitario nazionale che saranno di 35 miliardi nei cinque anni, mai raggiunti negli anni precedenti.


Come più volte sottolineato, il dato percentuale del rapporto spesa sanitaria-PIL è influenzato dall'andamento di quest'ultimo, per cui non possiamo certo augurarci - come è accaduto nel 2020 - che ci debba essere un crollo del PIL per consentire al rapporto di raggiungere il dato percentuale del 7 per cento. Tuttavia, lasciatemi dire che il vero nodo non è tanto e solo il volume delle risorse, quanto la loro efficace allocazione ed utilizzo, la disparità nei servizi sanitari tra le diverse regioni italiane ne è la prova più evidente. È un fatto, inoltre, che tutte le recenti manovre di questo Governo sono impegnate per migliorare le condizioni economiche del personale sanitario e rendere più attrattivo il servizio sanitario pubblico, a cominciare dai settori di maggior disagio. Nelle leggi di bilancio degli anni 2023 e 2024 è stato previsto un incremento della specifica indennità per il personale della dirigenza medica e del comparto sanità, operante nei pronto soccorso, la facoltà di ricorrere ad incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico e sanitario, anche con una flat tax del 15 per cento.

La legge di bilancio appena varata prosegue su questo percorso, incrementando l'indennità di specificità della dirigenza medica e veterinaria, della dirigenza sanitaria non medica e infermieristica e l'indennità infermieristica di tutela del malato per la promozione della salute. Quello che è mancato in passato è stata una visione sistemica e strutturata. Per anni si è proceduto con interventi spot e misure tampone, che non hanno prodotto certo i risultati sperati. Il nostro Governo sta invece lavorando ad una riforma organica, che mette insieme risorse, organizzazioni, efficienza, cito come esempio il decreto liste d'attesa, questa è una risposta organica, dal monitoraggio alle azioni precise. A questo proposito, non è un fatto il tentativo dell'opposizione di finalizzare una proposta di legge per l'incremento progressivo del Fondo sanitario nazionale al rapporto del 7,5 per cento sul PIL, che è stato bocciato dalla Commissione bilancio di questa onorevole Camera nel giugno scorso, per mancanza di coperture finanziarie.

Per quanto riguarda il riferimento al Sottosegretario Gemmato, tengo a precisare che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha escluso la presenza di violazioni normative. Il Sottosegretario stesso ha affrontato la questione di opportunità politica con trasparenza, chiarendo di non avere ruoli gestionali e mettendo le quote a disposizione degli altri soci. Non ho dubbi che, proprio per non dare adito a ulteriori opacità, il Sottosegretario sarà a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, a tutela di quella disciplina ed onore a cui tutti guardiamo.

Concludo, ribadendo che questo Governo sta lavorando per un rafforzamento concreto del Servizio sanitario nazionale. La vera sfida - e concludo - non è alimentare polemiche, ma collaborare insieme per garantire a tutti i cittadini, specie a quelli indigenti, il diritto costituzionale alla salute".

La replica di Chiara Braga (Pd-Idp). Grazie, Presidente. Servono almeno 4 miliardi di euro: questa richiesta per far fronte alla spesa sanitaria nel nostro Paese non l'hanno avanzata i medici e gli infermieri che sciopereranno contro le scelte del vostro Governo il prossimo 20 novembre, non l'ha chiesta neanche il Partito Democratico, che raccomanda da tempo che ci sia un investimento nella sanità pubblica per difendere il diritto costituzionale di tutti i cittadini a potersi curare; 4 miliardi di euro sono quanto lei, Ministro, chiedeva qualche mese fa al suo collega Ministro Giorgetti, perché lei per primo sa che, con meno di quella cifra, dire che avete aumentato le spese per la sanità è una bugia, come hanno confermato tutte le audizioni che abbiamo fatto in Commissione bilancio in questi giorni.

Avete bocciato la nostra proposta di legge sulla sanità, nascondendovi dietro la copertura di bilancio. Ma, sa dove l'avreste dovuta trovare quella copertura? Nella manovra che avete presentato, dove invece non c'è un euro in più per finanziare davvero le riforme che servirebbero alla sanità e dove portate a diminuire le risorse del Fondo sanitario nazionale, fino a toccare il minimo storico del 5,9 per cento in rapporto al PIL. Ma, che cosa smentisce, Ministro? Mancano 19 miliardi per coprire gli impegni di spesa che voi stessi confermate e i cittadini devono sapere che per coprire quella cifra le regioni saranno costrette a fare due cose: a tagliare ancora di più i servizi o mettere nuove tasse.

E mi rivolgo a lei, che viene dal mondo della ricerca e della sanità pubblica, per dirle che, invece, ciò che continua a crescere sono le spese nella sanità privata, quella a cui i cittadini sono costretti a rivolgersi per fare una gastroscopia o una risonanza magnetica se non vogliono aspettare 8 o 9 mesi, perché in fondo il vostro disegno è questo: la sanità basata sul portafoglio di chi ha i soldi per saltare le liste d'attesa e, magari, anche per la gioia di qualche rappresentante che ricopre incarichi di Governo e che ha interessi nelle strutture private. Mentre per gli italiani e le italiane, oltre al danno, c'è la beffa e il vero dramma è che chi non ha i soldi per farlo rinuncia a curarsi. Vergognatevi



06 novembre 2024
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