Farmacista ospedaliero figura strategica con funzioni di ottimizzazione nell’impiego di risorse. Gestore oculato delle farmacie ospedaliere, capace di coniugare efficienza, qualità delle cure e attenzione al buon utilizzo delle risorse disponibili. Insomma, professionisti sanitari a cui è affidato un importante ruolo che deve mettere insieme il monitoraggio e il controllo della spesa farmaceutica con la garanzia della migliore assistenza sanitaria.
Questo il ritratto del farmacista ospedaliero tracciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento al Congresso nazionale della Sifo che si è aperto oggi a Napoli.
“Siamo in un momento storico in cui il servizio sanitario nazionale è interessato da un profondo processo di ammodernamento per poter rispondere ai nuovi bisogni di salute – ha detto Schillaci – un processo di riforma, a distanza di 45 anni, reso necessario anche dalle sfide che arrivano dalle continue innovazioni tecnologiche e scientifiche. In questo contesto complesso, il farmacista ospedaliero è chiamato a dare un contributo cruciale. A partire dall’impostazione dei piani terapeutici, attività fondamentale in un sistema che sta andando sempre più verso terapie personalizzate, che permettono di affrontare in concreto i casi nella loro complessità, concentrandosi non solo sulla patologia ma avendo il paziente al centro del processo con tutti suoi bisogni. Ognuno di noi ha un patrimonio genetico su cui gli stessi sintomi possono incidere in maniera diversa”.
E altro punto di forza del farmacista ospedaliero, ha sottolineato il ministro è la sua attitudine alla multidisciplinarietà, un valore aggiunto oramai irrinunciabile in sanità: “Elaborare una terapia appropriata – ha aggiunto – significa dialogare con i clinici delle varie specialità, significa conoscere e saper adeguare i farmaci alle diverse esigenze dei pazienti, penso agli anziani che spesso presentano più di una patologia”.
Il ministro ha poi posto l’accento sulle farmacie ospedaliere: “Sono luoghi dove le competenze farmacologiche dei farmacisti vengono messe a fattor comune con i medici e gli altri professionisti sanitari per garantire ai pazienti terapie efficaci e sicure, ma sono altresì fondamentali nella gestione dei farmaci e dei dispositivi medici”.
E ancora, Schillaci ha puntato i riflettori sulle innovazioni tecnologiche e intelligenza artificiale. Temi al centro della kermesse della Sifo.
“Saper cogliere le opportunità che oggi offre la tecnologia consente, infatti, al servizio sanitario di dare risposte mirate ai cittadini – ha sottolineato il ministro – una sfida che coinvolge a vario titolo tutti gli attori del mondo sanitario. A partire ovviamente dal Ministero della Salute impegnato a garantire le infrastrutture per un utilizzo ottimale e in sicurezza dei dati sanitari. Penso all’istituzione dell’Ecosistema dei Dati Sanitari che, grazie anche al recente parere ottenuto del Garante sulla normativa, permetterà in tempi brevi di utilizzare i dati, in modo sicuro, non solo per ottimizzare le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ma anche per fondamentali finalità di studio e di ricerca scientifica”.
Non solo. Nell’ambito dell’Ecosistema sanitario dei dati, ha annunciato Schillaci “sarà previsto un servizio di dossier farmaceutico per monitorare l’appropriatezza e l’aderenza alle terapie, nonché per la sicurezza dei pazienti”.
Sul tema Intelligenza artificiale, Schillaci ha rimarcato che va governata e non osteggiata: “Anche perché siamo dinanzi ad un processo ormai irreversibile. E apprezzo molto che ai vari congressi a cui ho partecipato sia sempre ribadita la necessità di mantenere un approccio etico verso le nuove tecnologie che, se utilizzate nel modo giusto, possono essere di grande ausilio per il professionista sanitario. Sono strumenti di supporto - non certo sostitutivi dell’operato umano – che possono, ad esempio nella pratica farmaceutica, migliorare l’aderenza terapeutica, dando la possibilità di individuare i pazienti che presentano maggiori difficoltà nel seguire la terapia o di segnalare tempestivamente la possibilità di eventi avversi. Queste sono potenzialità che possono rendere più forte, più saldo il rapporto di fiducia tra cittadino e farmacisti ospedalieri e la fiducia è un fattore fondamentale per aumentare la compliance terapeutica”.
Come dico sempre, ha chiosato “ l’innovazione tecnologica ha senso se porta benessere a tutti. Naturalmente, l’utilizzo ottimale delle innovazioni tecnologiche e dell’intelligenza artificiale richiede una conoscenza e padronanza di questi dispositivi che va raggiunta attraverso una formazione che metta il professionista sanitario nelle condizioni di saper governare al meglio questi strumenti anche individuando tempestivamente eventuali errori. Ecco perché i temi al centro di queste giornate congressuali, confermano che il nostro servizio sanitario ha non solo l’ambizione ma anche i professionisti e le strutture adatti a rispondere compiutamente ai bisogni di salute dei cittadini che sono al centro del nostro operato”.