“La prevenzione è il pilastro della sostenibilità del sistema sanitario. Il problema è che noi guardiamo tanto, troppo, al finanziamento. Certo dobbiamo finanziarlo. Oggi siamo a 134 miliardi. Possiamo immaginare di arrivare a 152, 250 e così via? No, sicuramente no”. Certo “dobbiamo finanziare l’offerta, ma bisogna intervenire sulla domanda, diminuirla, per esempio con la prevenzione. Gli stili di vita corretti riducono del 60% questa domanda. Il 40% delle malattie oncologiche è prevenibile attraverso stili di vita salutari, dati Aiom. Ma dobbiamo partire dal prendersi cura della propria vita, partendo dal voler bene a se stessi. Quindi si comincia dall’allattamento al seno che fornisce la prima difesa passiva, gli anticorpi della mamma, e poi si continua con il Calendario della salute”, dove “appuntare le date della vita” sanitaria. Accanto agli stili di vita come “il mangiare bene, bere con moderazione, fare attività fisica”, per esempio, “tra i 10 ei 15 anni fare la vaccinazione Hpv, maschi e femmine, unica ad oggi utile ad eliminare un tumore”, e così via “per gli screening” dove la donna “è più sensibile anche per le campagne di prevenzione dedicate”.
Questo il piano strategico delineato Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, nel suo intervento in occasione del ‘40esimo anniversario della Federazione italiana società medico scientifiche - Verso gli Stati Generali Fism’, in corso a Roma oggi e domani.
“Oggi – ha ricordato – con il ministero siamo partiti con la ‘freccia azzurra’. Dopo la ‘freccia rosa’ per la donna, quella azzurra è per la prevenzione del tumore alla prostata negli uomini. In questo modo ci si prepara alla vecchiaia. Fino ad oggi abbiamo immaginato la vecchiaia come una malattia: mi sono fatto vecchio e quindi sono ammalato. Questo paradigma va invertito, dobbiamo allontanare questo stato della morbidità”.
In questi giorni, ha infine sottolineato Vaia, “sto portando avanti il tema dello screening mammografico, da anticipare ai 45 anni e portarlo ai 70 anni per ampliare la fascia della popolazione. Questo espone finanziariamente il ministero e il Governo. Noi finanziamo la prevenzione con il 5% non del Pil, ma dei 134 miliardi del Fondo sanitario nazionale. È nulla”.