Reumatologia. Approvata risoluzione unitaria per garantire percorso nazionale per transizione da età pediatrica a quella adulta
Il testo approvato in commissione Affari sociali alla Camera impegna il governo, tra le altre cose, a istituire presso il Ministero della salute un tavolo per la reumatologia che includa le principali società scientifiche e le associazioni di pazienti e caregiver, e valutare la possibilità di inserimento nei nuovi livelli essenziali di assistenza del percorso di cura per la reumatologia per assicurare una corretta transizione tra pediatra e medico di medicina generale. LA RISOLUZIONE
16 FEB -
Le malattie reumatologiche riguardano oltre 5 milioni e mezzo di persone in Italia, sono diversificate in più di 200 patologie tra cui l'artrite reumatoide, l'artrite idiopatica giovanile, la fibromialgia, le malattie auto infiammatorie, e possono colpire persone di tutte le età causando dolore, infiammazione e spesso limitando la mobilità e la qualità della vita, se non diagnosticate precocemente. Non ne sono esenti i più piccoli: sono, infatti, in media 10 mila i bambini che ogni anno sono colpiti da queste patologie, la più comune è l'artrite idiopatica giovanile (Aig).
Per favorire la transizione in reumatologia dall'età pediatrica all'età adulta ed evitare la perdita di aderenza alla terapia, assicurando la continuità delle cure, la Commissione Affari sociali della Camera ha approvato una risoluzione che impegna il governo in diversi punti, a partire dall'istituzione presso il Ministero della Salute, di un tavolo per la reumatologia che includa le principali società scientifiche e le associazioni di pazienti e caregiver. Si dovrà inoltre valutare la possibilità di inserimento nei nuovi livelli essenziali di assistenza del percorso di cura per la reumatologia per assicurare una corretta transizione tra pediatra e medico di medicina generale.
Più nel dettaglio il testo unificato, frutto delle due risoluzioni presentate da Vietri (FdI) e Girelli (Pd), impegna il Governo:
- a istituire, presso il Ministero della salute, un tavolo per la reumatologia che includa le principali società scientifiche e le associazioni di pazienti e caregiver attive nel campo della reumatologia pediatrica, al fine di definire, anche attraverso l'adozione di linee guida da recepire a livello regionale, un percorso nazionale per la transizione in reumatologia dall'età pediatrica all'età adulta per evitare la perdita di aderenza alla terapia, assicurando la continuità delle cure;
- ad adottare iniziative volte a garantire che il percorso di transizione fornisca informazioni corrette al giovane affetto da patologia reumatica e alla sua famiglia, al fine di sviluppare la sua indipendenza e responsabilità rispetto alla malattia e di consentire l'acquisizione della consapevolezza necessaria al miglioramento della qualità della vita;
- a favorire l'abbattimento delle difficoltà burocratiche e amministrative che caratterizzano il passaggio di competenze tra il pediatra di libera scelta e il medico di medicina generale prevedendo, per quanto di competenza, percorsi di cura che stabiliscano un costante dialogo tra pediatra di libera scelta e medico di medicina generale;
- a favorire un approccio multidisciplinare nella transizione reumatologica, includendo tutti i medici specialisti in grado di prendersi cura della patologia e delle correlate difficoltà, anche psicologiche, per il paziente e la sua famiglia;
- a valorizzare l'esperienza dei pazienti e il loro punto di vista nel processo di definizione del percorso, al fine di portare all'attenzione delle istituzioni le principali problematiche da affrontare nell'ambito della transizione da parte dei pazienti e dei caregiver;
- a valutare la possibilità di inserimento nei nuovi livelli essenziali di assistenza del percorso di cura per la reumatologia, che assicuri una corretta transizione dal pediatra al medico di medicina generale;
- a favorire la comunicazione a livello territoriale di questo percorso, con l'obiettivo di aumentare la conoscenza sulle patologie reumatologiche, non solo dal punto per una corretta interpretazione dei sintomi e per consentire una diagnosi precoce, ma anche per sensibilizzare sulla necessità di fornire il miglior percorso di assistenza ai giovani pazienti, in modo da accompagnarli fino all'età adulta, e per far conoscere le esigenze delle persone affette da questa patologia, sviluppando così modelli inclusivi nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro e negli altri luoghi in cui conducono la propria vita.
16 febbraio 2024
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