“Siamo molto preoccupati a proposito del rinvio di due anni del piano di ammodernamento tecnologico degli ospedali deciso dal governo con la riformulazione del PNRR. L’esecutivo aveva a disposizione 1,19 miliardi per la sostituzione di 3133 grandi apparecchiature sanitarie con più di cinque anni. Macchinari obsoleti e meno efficienti, che avrebbero potuto lasciare spazio a nuove tecnologie diagnostiche come Tac e risonanze magnetiche di ultima generazione, acceleratori lineari o ecografi digitali. Si tratta di una decisione grave, ancor più se si pensa che ben 2800 apparecchiature sarebbero già andate a gara attraverso la piattaforma Consip e che alla centrale acquisti della PA risulterebbero già effettuati la maggior parte degli ordini da parte delle Regioni. Mentre Meloni e i suoi esultavano per la riformulazione del piano, vendendola come un grande successo del governo in Europa, condannano ospedali e pazienti ad aspettare fino al 2026 per utilizzare apparecchiature moderne. Nello stesso momento in cui, tra l’altro, l’esecutivo rinvia di tre mesi anche l’entrata in vigore delle nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale, approvate lo scorso agosto nei nuovi LEA dopo anni di attesa. E poco regge la motivazione fornita per entrambi gli slittamenti, cioè la richiesta da parte delle Regioni di avere più tempo per adeguarsi. La sanità pubblica cade a pezzi, gli ospedali si intasano di cittadini che necessitano di assistenza, le liste d’attesa si allungano ogni giorno di più. Ma il governo si prende il lusso di rinviare di due anni la spesa di oltre un miliardo di euro per rinnovare i macchinari degli ospedali. Mette in pausa la salute degli italiani e prova a vendere questo autogol come un grande successo internazionale. Ma noi non ci caschiamo”. Lo scrivono in una nota i Parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali.