Balduzzi: “Nuovi ticket insostenibili. Pensiamo ad alternative, a partire dalla franchigia”
Lo ha detto oggi il ministro della Salute nel corso del question time alla Camera rispondendo ad un’interrogazione sui ticket in un contesto di grave crisi economica. “L’alternativa – ha riferito Balduzzi – potrebbe essere un sistema di franchige in proporzione al reddito che sostituirebbe anche i ticket attuali”.
14 NOV - “I ticket a cui fa riferimento l’interrogazione sono quelli aggiuntivi della manovra del luglio 2011 del governo precedente e prevedevano che se non ci fosse stata, tramite intesa Stato-Regioni, una diversa decisione si sarebbero applicati i ticket aggiuntivi dal 1 gennaio 2014”. Così il ministro della Salute Renato Balduzzi rispondendo ad un’interrogazione dell’onorevole Pippo Gianni di "Popolo e Territorio" che denunciava quanto fosse difficile “per i cittadini che si rivolgono al sistema sanitario nazionale, in un contesto di grave crisi economica e di insostenibile tassazione, subire gli aumenti dei ticket sanitari”.
“Recentemente – ha aggiunto Balduzzi – la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’aspetto procedurale, perché in assenza di intesa la legge prevedeva un regolamento interministeriale e questo, secondo la Consulta, in violazione del riparto di competenze tra Stato e regioni in materia, mantenendo peraltro salvo il principio della compartecipazione ed evidentemente il meccanismo complessivo”.
“È questa situazione di ticket aggiuntivi non decisi da questo governo – ha proseguito Balduzzi – che ha spinto il ministro della Salute a promuovere una riflessione in quanto la sostenibilità di 2 miliardi di ticket aggiuntivi è assi dubbia in quanto inclinerebbe fortemente il principio della gratuità delle prestazioni sanitarie, certamente riferito costituzionalmente agli indigenti, ma un malato cronico, anche se non è indigente, lo potrebbe diventare per il fatto di essere costretto a cure costose. E dall’altra parte significherebbe una incentivazione, una sorta di fuoriuscita dal Ssn per una serie di prestazioni, in particolare per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale dove andrebbe a radicarsi l’incidenza dei nuovi ticket”.
“Ecco perché – ha concluso il ministro – ho proposto di ragionare su altri sistemi, come quello della cosiddetta franchigia, che di per sé tecnicamente sarebbe un sistema di ticket con esenzioni basate su un tetto cumulativo massimo annuo, cioè una quota massima di partecipazione alla spesa oltre alla quale non si chiederebbe ulteriore compartecipazione al cittadino in proporzione al reddito. Si sta studiando questa soluzione e ci sono anche ipotesi di modularla in modo diverso e questo anche in relazione al coordinamento con la revisione degli indici Isee”.
14 novembre 2012
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