"Oggi ho presentato una proposta di legge per la riforma del Sistema nazionale di emergenza e urgenza sanitaria. La proposta vuole realizzare una riorganizzazione profonda del sistema, garantendo la sostenibilità attraverso l'ottimizzazione delle risorse professionali ed economiche. L'obiettivo è adattare il sistema all'evoluzione tecnologica e professionale, assicurando uniformità di risposta su tutto il territorio nazionale".
Lo rende noto Luciano Ciocchetti (FdI), vicepresidente della commissione Affari sociali alla Camera.
"La riforma - prosegue l'esponente di FdI - affronta diverse sfide, tra cui la formazione del personale, la riduzione del sovraffollamento delle strutture di pronto soccorso e la transizione dal numero 118 al numero unico 112, con l'attivazione del 116117 per le emergenze territoriali. La proposta di legge, presentata dopo un confronto serrato tra la politica e le organizzazioni del settore, si basa sull'urgenza di riformare un sistema regolamentato trent'anni fa e tiene conto delle trasformazioni tecnologiche, dell'evoluzione del numero unico di emergenza e della riorganizzazione delle sale operative del sistema 118. Secondo i rappresentanti del settore sanitario, la riforma è necessaria per rispondere efficacemente ai bisogni della cittadinanza, valorizzando le diverse professionalità sanitarie".
Per Ciocchetti, "la proposta mira a superare modelli organizzativi frammentati e promuovere un sistema di soccorso sanitario integrato, garantendo la piena valorizzazione delle competenze di medici, infermieri, tecnici, soccorritori e autisti soccorritori. La proposta è accolta positivamente da diverse figure del settore, tra cui la Società italiana degli infermieri di emergenza, l'Academy of emergency medicine and care, l'Aaroi-Emac, l'Anpas, l'Azienda zero Piemonte, e l'Areu della Lombardia. Tutti sottolineano l'importanza di un sistema unico e omogeneo in tutto il Paese, integrando l'emergenza pre-ospedaliera e ospedaliera".
"La proposta di legge - conclude il vicepresidente della commissione Affari sociali di Montecitorio - che affronta anche la questione del volontariato, è vista come un passo significativo verso un servizio di emergenza e urgenza sanitaria più efficiente, efficace e capillare su tutto il territorio nazionale".