La parte del leone è sicuramente riservata al “Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023 - 2025” e al “Calendario Nazionale Vaccinale”, ma all’Ordine del giorno della seduta della Conferenza Stato Regioni del 12 luglio, sono pronti per ricevere l’Intesa anche altri provvedimenti di interesse sanitario.
Si parte con l‘Intesa sul Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023 - 2025” e sul “Calendario Nazionale Vaccinale”. Un provvedimento atteso da tempo e ora pronto a tagliare il traguardo, anche se la partita è ancora incerta per via del tira e molla tra il Mef e le Regioni sulle risorse.
Il PNPV, in linea con i Piani nazionali degli anni precedenti e in sintonia con quelli internazionali, ha come obiettivo generale l’armonizzazione delle strategie vaccinali per garantire alla popolazione indipendentemente dal luogo, reddito, livello socio culturale e status giuridico, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione intesa come strumento di protezione sia individuale che collettiva. Una delle principali novità introdotte con il nuovo Piano è la predisposizione del calendario vaccinale come documento distinto e quindi facilmente aggiornabile in base agli scenari epidemiologici futuri, alle evidenze scientifiche e alle innovazioni in campo biomedico.
Oltre a presentare l’offerta vaccinale attivamente gratuitamente prevista per fascia di età, il Calendario contiene anche le vaccinazioni raccomandate per particolare categorie a rischio (per condizione medica, esposizione professionale, eventi occasionali, vulnerabilità sociali ed economiche).
Oltre a quelli generali il IPNPV contiene anche specifici obiettivi da perseguire. Tra i principali: mantenere lo status polio free, raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia, rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate, raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale. Ma anche completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale, oltre a migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino.
Pronta per l’intesa anche la proposta del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sull‘“Accordo di programma integrativo dell’accordo di programma quadro per il settore degli investimenti sanitari, ex art. 20 della legge n. 67/1988 con la regione Lazio”.
Il provvedimento mira a: sviluppare, potenziare, uniformare sul territorio della regione la rete poliambulatoriale e socio sanitaria; ottimizzare le risorse disponibili in un’ottica di rete anche extra regionale; riqualificare e razionalizzare la rete delle dimissioni protette; potenziare il sistema di monitoraggio e controllo, innalzare la qualità, aumentare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale; sostenere l’innovazione e la ricerca.
Sul piatto ci sono circa 86 milioni di euro utili a sostenere opere analiticamente indicate nel provvedimento. Dei 86.096.772,43 totali, 81.791.933,81 sono a carico dello Stato e 3.024.838,62 a carico della Regione Lazio, a cui si aggiunge 1 milione e 280mila euro di cofinanziamento da parte di Enti beneficiari
All’attenzione di Stato e Regioni c’è poi l’Intesa sullo “Schema di decreto di modifica del decreto del Ministro della Salute concernente la ripartizione delle risorse PNRR relative all’investimento M6 C1-1.2.1. “Casa come primo luogo di cura (ADI)”.
All’Ordine del giorno, infine, ci sono lo “Schema di decreto del Ministro della Salute concernente la definizione dei contenuti e delle modalità di erogazione dei programmi formativi per gli operatori e i professionisti degli animali” e la Designazione due rappresentanti delle Regioni e provincie autonome di Trento e Bolzano in seno “Tavolo tecnico in tema di impianti di autoproduzione dell’ossigeno”.
E.M.