Supportare i comunicatori pubblici di tutte le istituzioni (sanitarie e non) che a vario titolo si occupano di donazione e trapianto, ma anche i giornalisti che raccontano stabilmente o occasionalmente sulle loro testate questo tema delicato, con tutte le sue implicazioni scientifiche e sociali: è questo l'obiettivo di “Costruire la cultura del dono”, il documento pubblicato dal Centro nazionale trapianti contenente le raccomandazioni in tema di comunicazione del trapianto. Si tratta di uno strumento di lavoro agile che fornisce alcune indicazioni su come proporre all'opinione pubblica le questioni relative alla donazione e al trapianto di organi solidi, tessuti, midollo osseo e cellule staminali emopoietiche, una realtà che coinvolge ogni anno oltre 25mila riceventi in tutta Italia grazie al lavoro di migliaia di operatori sanitari, e che interpella direttamente milioni di cittadini chiamati a esprimersi sull'argomento al momento del rinnovo della carta d'identità, quando è possibile registrare la propria volontà sulla donazione.
"Come ci ha insegnato la pandemia, la comunicazione ai cittadini sulle questioni della salute può contribuire significativamente al benessere di tutta la società, ma allo stesso tempo cela dei rischi e richiede particolare attenzione e preparazione professionale specifica", spiega il direttore del CNT Massimo Cardillo. "Questo vale particolarmente per il tema del dono biologico e dei trapianti, argomenti poco conosciuti intorno ai quali spesso si creano false credenze e informazioni distorte. Comunicare al grande pubblico la donazione e il trapianto nel rispetto delle conoscenze scientifiche e con un linguaggio semplice, comprensibile, ma allo stesso tempo rigoroso, è fondamentale per far crescere la cultura della donazione, senza la quale nessun trapianto è possibile".
“Costruire la cultura del dono” è disponibile su www.trapianti.salute.gov.it in formato pdf navigabile ed è diviso in tre parti: nella prima viene presentata l'attività e l’organizzazione della rete trapiantologica del Servizio sanitario nazionale, la seconda è dedicata al lavoro dei comunicatori e degli uffici stampa pubblici, mentre la terza è rivolta ai giornalisti e a tutti gli operatori dell'informazione, con le risposte alle principali domande sul tema e approfondimenti sulla lettura dei dati e sulla deontologia. Alla pubblicazione del documento seguirà nel 2024 il lancio di un corso di formazione a distanza dedicato a tutti i professionisti della comunicazione.