Il Consiglio dei Ministri ha esaminato questa mattina un nuovo decreto sanità contenente diverse misure per gli enti territoriali. Tra queste, viene dilazionata al 31 dicembre 2024 la scadenza per l'approvazione dei documenti contabili delle Asp calabresi. Inoltre viene riconosciuta, alle Regioni che non ne hanno ancora usufruito, la possibilità di concedere un contributo una tantum alle strutture private accreditate al fine di ristorare queste strutture dei costi fissi comunque sostenuti durante l'emergenza Covid. Infine le Regioni che presentano un disavanzo pro-capite al 31 dicembre 2021 superiore a euro 1.500, potranno ripianare il disavanzo al 31 dicembre 2021, in quote costanti nei dieci esercizi successivi a decorrere dal 2023.
Più nel dettaglio, il testo spiega innanzitutto come gli enti del servizio sanitario della regione Calabria adottano, entro il 30 giugno 2023, il bilancio d’esercizio 2022 e sono autorizzati a deliberare i bilanci aziendali pregressi, ove non ancora adottati, entro il 31 dicembre 2024. L’asticella per l’approvazione dei documenti contabili è già stata traslata di qualche mese – dal 30 di aprile al 30 di giugno – ma ora si punta a dilazionare ancora le operazioni di ricostruzione almeno fino al 31 dicembre 2024.
Si riprende poi in mano quanto previsto dalla legge di Bilancio 2021 in materia di acconti per prestazioni acquistate dal Ssn da privati accreditati. Qui si prevedeva che, in funzione dell'emergenza Covid, le Regioni che avevano sospeso per il tramite dei propri enti le attività ordinarie ospedaliere potevano riconoscere alle strutture private accreditate per l'anno 2021 fino al 90% del budget assegnato nell'ambito degli accordi e contratti. Nel decreto oggi all'esame del Consiglio dei Ministri si spiega come le Regioni che, per l'anno 2021, non si sono avvalse di questa possibilità possono, esclusivamente con risorse del bilancio autonomo regionale, nell’ambito delle risorse previste a legislazione vigente, e senza gravare sul finanziamento del Ssn, concedere un contributo una tantum alle strutture private accreditate al fine di ristorare queste strutture dei costi fissi comunque sostenuti a seguito di eventuali sospensioni di attività ordinarie disposte nell’anno 2021 in funzione dell'andamento dell'emergenza Covid. Questo contributo non può superare il 90% del budget assegnato nell'ambito degli accordi contrattuali stipulati per l'anno 2021.
Infine, le Regioni (pare al momento la misura possa riguardare solo il Molise) che presentano un disavanzo pro-capite al 31 dicembre 2021, al netto del debito autorizzato e non contratto, superiore a euro 1.500, possono ripianare il disavanzo al 31 dicembre 2021, al netto delle quote del disavanzo, già soggette a regimi straordinari di ripiano del disavanzo, in quote costanti nei dieci (o nove) esercizi successivi, a decorrere dal 2023, contestualmente all'adozione di una delibera consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo, sottoposto al parere del collegio dei revisori, nel quale sono individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio.
Questa deliberazione dovrà contenere l'impegno formale di evitare la formazione di ogni ulteriore potenziale disavanzo ed dovrà essere allegata al bilancio di previsione 2023-2025, o a una successiva legge regionale di variazione di tale bilancio di previsione e ai bilanci e rendiconti successivi, costituendone parte integrante. In caso di mancata attuazione di questo impegno verrà meno il regime di ripiano pluriennale del disavanzo.
Giovanni Rodriquez