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Question time Schillaci/1. Cure e assistenza ai fragili: “Finanziamenti per smaltire le liste d’attesa prorogati al 2023”


L’annuncio del ministro della Salute oggi al Senato rispondendo a un’interrogazione del sen. De Poli (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE): “Sulle liste d'attesa nel 2022 sono state rese disponibili risorse pari a 500 milioni di euro.Tenuto conto che al termine dell'anno 2022 non tutte le risorse erano state utilizzate mi sono attivato affinché in fase di conversione in legge del decreto-legge n. 198 del 2022 in materia di termini legislativi possa essere approvata la proroga anche per il 2023”.

02 FEB -

Giornata di interrogazioni al Senato per il ministro della Salute Orazio Schillaci. La prima ha riguardato il tema delle fragilità.

A porre la questione il senatore Antonio De Poli (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE) che ha chiesto al Ministro quali fondi e quali iniziative siano state approntate per risolvere le criticità riscontrate, soprattutto a seguito della pandemia, nell’assistenza ai soggetti fragili e se non si ritenga opportuno individuare nuovi percorsi di priorità di accesso alle cure ambulatoriali e ospedaliere e alle diagnosi, in particolar modo per tutelare le fasce sociali più deboli della nostra popolazione: anziani, disabili, persone non autosufficienti, malati cronici e pazienti oncologici.

La risposta integrale del ministro Schillaci: “Senatore De Poli, in relazione ai fondi e alle iniziative per facilitare l'accesso dei cittadini fragili alle cure, rammento il decreto del Ministero della salute del 20 agosto 2019, in materia di ripartizione tra le Regioni dei fondi per la riduzione dei tempi di attesa nell'erogazione delle prestazioni sanitarie, che ha consentito l'attivazione di una serie di interventi volti a ridurre i tempi di attesa nell'erogazione delle prestazioni secondo il principio della appropriatezza clinica, organizzativa e prescrittiva, mediante l'implementazione e l'ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie, anche in osservanza delle indicazioni previste nel vigente Piano nazionale di governo delle liste d'attesa. Sebbene le iniziative poste in atto non siano esclusivamente destinate ai soggetti fragili, le stesse hanno favorito una rapida ed avanzata digitalizzazione, potenziando la fruibilità dell'accesso dei pazienti nella direzione di un forte efficientamento dei sistemi di prenotazione.

Quanto all'accessibilità delle prestazioni erogate, comunico che l'osservatorio nazionale delle liste d'attesa ha emanato in data 16 gennaio scorso le linee di indirizzo relative ai requisiti e monitoraggio delle sezioni dedicate ai tempi e alle liste di attesa sui siti web di Regioni, Province autonome e aziende sanitarie. Dette linee contengono le indicazioni per uniformare e rendere chiare e fruibili ai cittadini le informazioni sui tempi di attesa, sulle modalità di accesso alle cure, nelle quali è stato dato uno specifico risalto agli aspetti di trasparenza, accessibilità e fruibilità per qualunque tipo di utenza. Il monitoraggio è in capo alle Regioni e al Ministero della salute.

Tra gli impegni derivanti dal vigente Piano nazionale di governo delle liste d'attesa, rientrano la definizione e l'applicazione da parte delle Regioni dei percorsi di tutela, ovvero l'attivazione di modalità alternative di accesso alle prestazioni nei casi in cui ai cittadini non possa essere assicurata la prestazione entro i limiti previsti dalle Regioni. Ricordo inoltre che sono già attive in fase di prenotazione le cosiddette classi di priorità, che tengono conto dell'urgenza delle prestazioni per l'accesso alle prestazioni ambulatoriali, così come sono previste nel Piano nazionale di governo delle liste d'attesa le classi di priorità di ricovero, che tengono conto delle specifiche patologie e condizioni in cui versano le persone fragili: i disabili, le persone non autosufficienti, i malati oncologici gravi.

Sempre sulle liste d'attesa, ricordo che nel 2022 sono state rese disponibili risorse pari a 500 milioni di euro, di cui 150 milioni per consentire lo smaltimento delle liste d'attesa tramite ricorso alle strutture private accreditate.

Tenuto conto che al termine dell'anno 2022 non tutte le risorse erano state utilizzate, per consentire nel corso di quest'anno la prosecuzione delle attività già avviate, mi sono attivato affinché in fase di conversione in legge del decreto-legge n. 198 del 2022 in materia di termini legislativi possa essere approvata la proroga anche per il 2023.

Quanto ai servizi di assistenza domiciliare, ricordo che il decreto del Ministero della salute del 23 maggio 2022 ha riformato l'assistenza territoriale e ha definito le cure domiciliari come un servizio a valenza distrettuale, finalizzato all'erogazione a domicilio di interventi caratterizzati da un livello di intensità e complessità variabile, nell'ambito di specifici percorsi di cura e di un piano personalizzato di assistenza, introducendo lo standard organizzativo del 10 per cento della popolazione over sessantacinque anni, da prendere in carico progressivamente, con monitoraggio a cura dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Da ultimo, cito l'intesa in Conferenza Stato Regioni del 21 dicembre scorso, che ha ripartito le risorse per l'assistenza domiciliare, di cui all'investimento componente 1 - missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.

La replica. Intervenendo in replica il senatore De Poli si è detto soddisfatto.



02 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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