Dopo l'elezione di Ignazio La Russa (FdI) alla presidenza del Senato ieri al primo scrutino, l'assemblea della Camera ha eletto questa mattina Lorenzo Fontana (Lega) come presidente con 222 voti a favore, 15 in meno rispetto a quelli su cui sulla carta poteva contare la coalizione di maggioranza.
Come avevamo raccontato, già nel corso del pomeriggio di ieri l'indicazione del Centrodestra era cambiata. Inizialmente si era puntato su Riccardo Molinari, che resterà invece capogruppo della Lega alla Camera come nella scorsa legislatura. Stava invece prendendo corpo l'ipotesi di Fontana come nuovo presidente a Montecitorio. Scelta confermata poi ufficialmente questa mattina dalla stessa Giorgia Meloni: "Fontana è il candidato del Centrodestra".
Ad inizio seduta dai banchi dell'opposizione è andata in scena una breve protesta quando è stato sollevato uno striscione con la scritta: "No a un presidente omofobo pro Putin". Il riferimento è alle posizioni espresse negli anni da Fontana contro le unioni civili, le sanzioni alla Russia ed in favore del presidente della Federazione russa.
L'opposizione, dopo la decisione di votare scheda bianca ieri al Senato, ha provato oggi a cambiare strategia dando indicazioni di voto. Inizialmente si è tentata la trattativa per far convergere tutte le opposizioni su un nome unitario. Enrico Letta (PD) avevae proposto quello di Maria Cecilia Guerra. Una strategia morta sul nascere visto che poco dopo Azione-IV ha ufficializzato la scelta di puntare su Matteo Richetti mentre il M5S ha dato indicazioni di voto per Cafiero De Raho.
A questo punto è tutto pronto per l'avvio delle consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo Governo che, già nei prossimi giorni, dovrebbero prendere il via proprio a partire dai due nuovi presidenti di Camera e Senato.
Giovanni Rodriquez