Ilva. Farina Coscioni (Radicali): “Balduzzi riferisca alla Camera”
La deputata Pd e segretario della Commissione Affari Sociali della Camera chiede che il ministro sia "urgentemente" audito dalla commissione sul caso pugliese ma non solo. “Ci sono altri siti in Italia - sottolinea - che costituiscono una tremenda bomba ai danni della salute”.
20 AGO - “Registro una sconcertante e sostanziale esclusione del ministro della Salute Renato Balduzzi in relazione alla vicenda e alla situazione Ilva di Taranto. Le decine di morti e di tumori accertati e che verranno, provocati da quel polo industriale, non sono e non possono essere solo un fatto occupazionale e di difesa dell’ambiente. Sono competenza, e riguardano anche il ministero della Salute”. Per questo Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata dei Radicali e segretario della Commissione Affari Sociali della Camera, ha inoltrato oggi al presidente della commissione, Giuseppe Palumbo, formale richiesta perché il ministro sia urgentemente audito dalla commissione Affari Sociali “sulla situazione e sulle iniziative approntate e in corso a tutela e difesa della salute della collettività”.
Quella di Taranto è, secondo Farina Coscioni, “una vera e propria bomba, che quotidianamente esplode e produce gravissimi danni alle popolazioni che vivono nel distretto di Taranto, e non solo i lavoratori”. Ma non si tratta dell’unico caso. “Taranto – sottolinea la deputata radicale - è diventata di drammatica attualità in questi giorni, ma sappiamo che non è la sola realtà. In una sommaria mappa dell’Italia inquinata, si può citare Cerro al Lambro (MI); Balangero (TO); Casale Monferrato (AL); Sesto San Giovanni (MI); Broni (PV); le industrie Caffaro a Brescia; Trento Nord; Cengio (SV); Cogoleto (GE); Trieste; Marghera (VE); i Laghi di Mantova; Massa e Carrara; Bagnoli (NA); Milazzo (PA); Fibronit a Bari; Brindisi; Priolo Gargallo (SR); Portovesme nel Sulcis; La Maddalena…”.
20 agosto 2012
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