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Question time/2. Speranza si smarca sulla vicenda Sputnik: “Accordo tra Spallanzani e Gamaleya rientra tra iniziative autonome di collaborazione”


Quanto alla spedizione dei russi in Italia a marzo 2020: "La genesi dell'iniziativa di cooperazione russa avvenne a seguito di un colloquio tra il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente russo e, poi, tra i due Ministri della difesa. Quei colloqui erano stati preceduti da contatti a livello diplomatico attraverso le due ambasciate, a Roma e Mosca". Così il ministro della Salute rispondendo al Senato al question time di Parente (IV).

31 MAR - "La genesi dell'iniziativa di cooperazione russa avvenne a seguito di un colloquio tra il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente russo e, poi, tra i due Ministri della difesa. Quei colloqui erano stati preceduti da contatti a livello diplomatico attraverso le due ambasciate, a Roma e Mosca. Il coordinamento degli aiuti, come quelli arrivati da numerosi altri Paesi in quelle giornate non semplici per l'Italia, è stato gestito dalla Protezione Civile".
 
E sulla vicenda dell'accordo per lo studio sul vaccino russo Sputnik tra lo Spallanzani di Roma e l'istituto russo Gamaleya spiega: "Rientra tra le iniziative autonome di collaborazione internazionale dei nostri istituti di ricerca".
 
Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo oggi al Senato al question time sul tema presentato da Annamaria Parente (IV).
 
Di seguito la risposta integrale del ministro Speranza.
 
"Signor Presidente, senatrice Parente, in merito a questa interrogazione mi limiterò a riportare solo gli elementi a mia conoscenza, anche alla luce di atti parlamentari già formalizzati a seguito di precedenti iniziative ispettive da parte del Parlamento, essendo il cuore delle questioni poste non strettamente di competenza del Ministero della salute.

La genesi dell'iniziativa di cooperazione russa avvenne a seguito di un colloquio tra il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente russo e, poi, tra i due Ministri della difesa. Quei colloqui erano stati preceduti da contatti a livello diplomatico attraverso le due ambasciate, a Roma e Mosca. Il coordinamento degli aiuti, come quelli arrivati da numerosi altri Paesi in quelle giornate non semplici per l'Italia, è stato gestito dalla Protezione Civile.

Il team russo, a quanto risulta, è rimasto in Italia dal 22 marzo al 7 maggio ed era composto da 104 unità, di cui 32 operatori sanitari, 52 bonificatori e poi personale di assistenza e interpretazione linguistica. Sono state costituite squadre miste con personale militare italiano del 7° Reggimento difesa «Cremona» di Civitavecchia. In coordinamento con i servizi sanitari della Regione Lombardia è stata poi attivata un'attività di disinfezione e bonifica, in modo particolare delle residenze sanitarie assistenziali nell'area del bergamasco. Il personale sanitario sopra menzionato è stato impegnato presso il campo degli Alpini situato in prossimità dell'ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo.

Per quanto riguarda le donazioni giunte insieme al team russo, la Protezione Civile ha dichiarato di aver ricevuto 521.800 mascherine, 30 ventilatori polmonari, 1.000 tute protettive, 2 macchine per analisi tamponi, 10.000 tamponi veloci e 100.000 tamponi ordinari.
Sull'accordo di collaborazione tra l'istituto «Lazzaro Spallanzani» e l'istituto «Gamaleya», che oggi è stato sospeso, ricordo che esso rientra tra le iniziative autonome di collaborazione internazionale dei nostri istituti di ricerca".
 
In sede di replica Annamaria Parente (IV) si è dichiarata  parzialmente soddisfatta per le questioni che lei ha chiarito e soddisfatta per quelle che riguardano la sua competenza. "È chiaro che emerge un dato fondamentale, ossia che un'operazione del genere doveva essere gestita a priori, indipendentemente dalla gravità del momento, senza accettare sic et simpliciter un non meglio identificato aiuto e in assenza di un'organizzazione precisa.
Come ho detto prima, si è quantomeno peccato di superficialità e di mancanza di chiarezza su quante persone sarebbero giunte e con quali competenze e sul perché tanti militari. Lei ci ha chiarito in merito all'aspetto dell'autonomia nella collaborazione tra l'istituto «Lazzaro Spallanzani» e l'istituto «Gamaleya». Credo che, per le sue competenze, abbia detto quello che poteva dire".

31 marzo 2022
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