Interrogazioni/1. Costa: “Fondi per colmare la carenza di assistenza sanitaria di base sono in manovra”
"Per assicurare il potenziamento dell'assistenza territoriale, l'articolo 1, comma 274, della legge di bilancio 2022, per il personale dipendente e convenzionato, ha autorizzato la spesa massima di 90,9 milioni di euro per il 2022, 150,1 milioni di euro per il 2023, 328,3 milioni di euro per il 2024, 591,5 milioni di euro per il 2025 e 1.015,3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2026, a valere sul finanziamento del Ssn". Così il sottosegretario Costa rispondendo all'interrogazione di Lapia (Misto-CD).
04 MAR - "Per assicurare il potenziamento dell'assistenza territoriale, l'articolo 1, comma 274, della legge di bilancio 2022, per il personale dipendente e convenzionato, ha autorizzato la spesa massima di 90,9 milioni di euro per il 2022, 150,1 milioni di euro per il 2023, 328,3 milioni di euro per il 2024, 591,5 milioni di euro per il 2025 e 1.015,3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2026, a valere sul finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale. La predetta autorizzazione decorre dalla data di entrata in vigore del regolamento per la definizione di standard organizzativi, quantitativi, qualitativi, tecnologici e omogenei per l'assistenza territoriale, che dovrà essere adottato con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze".
Così il sottosegretario alla Salute,
Andrea Costa, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali all'
interrogazione di
Mara Lapia (Misto-CD).
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Costa:
"Per fronteggiare la carenza di medici di medicina generale, strettamente legata all'età anagrafica di tali professionisti, fin dal triennio formativo 2018/2021, il numero di borse disponibili per l'accesso al relativo corso è stato sostanzialmente raddoppiato rispetto al precedente triennio 2017/2020, passando da 1.075 a 2.093, a cui vanno aggiunte 30 borse della Provincia Autonoma di Bolzano.
Al corso di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2020/2023 i posti complessivi messi effettivamente a bando dalle singole Regioni e Province Autonome sono stati 1.332, a cui si sono sommati 714 posti assegnati in virtù del cosiddetto «Decreto Calabria» (decreto-legge n. 35/2019).
Inoltre, tale contingente risulta sostanzialmente raddoppiato con riferimento al triennio 2021/2024, il cui concorso si è svolto il 23 febbraio, anche grazie alle maggiori risorse stanziate nell'ambito dell'investimento 2.2 «Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali» inserito nella Missione 6 - M6C2.2 Formazione, Ricerca scientifica e trasferimento tecnologico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha previsto il finanziamento di ulteriori 900 borse di studio all'anno per la formazione specifica in medicina generale, per un totale di 2.700 borse di studio aggiuntive per il completamento di tre cicli formativi (2021-2024, 2022-2025, 2023-2026).
Sulla carenza dei medici di medicina generale occorre considerare che il percorso della medicina generale rappresenta speso per il neolaureato in medicina e chirurgia la seconda scelta rispetto all'ingresso presso una Scuola di formazione medico specialistica.
Inoltre, ricordo che l'articolo 8, comma 1, lettera m-quater del decreto legislativo n. 502 del 1992 ha demandato all'Accordo Collettivo Nazionale la previsione sia di specifiche modalità e forme d'incentivo per i medici inseriti nelle graduatorie, per garantire il servizio nelle zone carenti di personale medico, sia di specifiche misure alternative volte a compensare l'eventuale rinuncia agli incarichi assegnati.
Con riferimento alla Regione Sardegna, citata a titolo esemplificativo nel testo dell'interrogazione, rappresento che il numero medio di assistiti per medico di medicina generale è pari a 1.226 unità, perfettamente in linea con la media nazionale pari a 1.224 assistiti per medico curante. Inoltre, considerando la distribuzione dei medici generici per classi di scelte, in Sardegna la quota di medici con numero di assistiti superiore a 1.500 unità rappresenta il 31 per cento del totale dei medici, valore che si colloca al di sotto della media nazionale, corrispondente a 36 per cento.
Occorre inoltre tenere conto che lo stato generale di salute, caratterizzato dall'incremento delle patologie cronico degenerative e della non autosufficienza, è risultato ulteriormente aggravato in questi ultimi due anni, dalla pandemia COVID-19. Il mutato contesto epidemiologico ed organizzativo-strutturale ha reso ancor più chiara la centralità dell'assistenza territoriale.
In tale contesto, la Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede un forte investimento volto, tra l'altro, a rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), al rafforzamento dell'assistenza domiciliare, allo sviluppo della telemedicina, a rinnovare ed ammodernare le strutture tecnologiche e digitali esistenti, a completare la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Proprio per assicurare il potenziamento dell'assistenza territoriale, l'articolo 1, comma 274, della legge di bilancio 2022, per il personale dipendente e convenzionato, ha autorizzato la spesa massima di 90,9 milioni di euro per il 2022, 150,1 milioni di euro per il 2023, 328,3 milioni di euro per il 2024, 591,5 milioni di euro per il 2025 e 1.015,3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2026, a valere sul finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale.
La predetta autorizzazione decorre dalla data di entrata in vigore del regolamento per la definizione di standard organizzativi, quantitativi, qualitativi, tecnologici e omogenei per l'assistenza territoriale, che dovrà essere adottato con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
In tale contesto la figura del medico di medicina generale assumerà un ruolo necessariamente rinnovato, sempre più centrale, in ragione delle nuove sfide che tali professionisti sono chiamati ad affrontare, anche con riferimento alle aree del territorio nazionale maggiormente disagiate".
Mara Lapia (Misto-CD), replicando, accoglie con soddisfazione la risposta del Governo, evidenziando l'importanza di aver portato alla luce le difficoltà di alcuni territori che versano in situazioni di criticità rispetto alla copertura dei servizi sanitari e alla rete dei medici di base. Sottolinea l'esigenza di predisporre strumenti che incentivino il personale medico e sanitario a trasferirsi nelle sedi disagiate; in questa prospettiva, rileva peraltro come la realizzazione delle Case della comunità, prevista nel PNRR, non appaia adeguata, di per sé, a sopperire alle esigenze in questione. Auspica, al contempo, un più attento presidio del Ministero interrogato sull'operato delle regioni le quali non sempre, a livello organizzativo, riescono a dare compiutamente seguito alle disponibilità al trasferimento che vengono manifestate da una parte del personale.
04 marzo 2022
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