Question time/1. Obbligo vaccinale over 50: “Dal ministero della Salute elenco inadempienti nel rispetto della privacy ”
"La norma in esame risulta conforme al regolamento europeo n. 679 del 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, il quale, all'articolo 9, paragrafo 2, consente il trattamento dei dati relativi alla salute se questo è necessario per finalità di medicina preventiva o per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità", ha spiegato il ministro Speranza rispodendo al question time di Lollobrigida (FdI).
12 GEN - "Sarà cura del ministero della Salute predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti all'obbligo vaccinale per gli ultra 50enni anche acquisendo direttamente dal sistema della Tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazione dei vaccini acquisite giornalmente dall'anagrafe vaccinale nazionale. Anche se la verifica dell'inadempimento sarà in prima battuta con sistemi informatizzati, il decreto legge prevede una fase di contraddittorio con il rispetto dei principi enunciati a riguardo dalla Corte Costituzionale, in particolare il ministero della Salute avvalendosi dell'Agenzia delle entrate invierà una comunicazione ai soggetti inadempienti i quali potranno trasmettere alla Asl competente l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dell'obbligo vaccinale".
Così il ministro della salute,
Roberto Speranza, rispondendo alla Camera al
question time sul tema presentato da Francesco Lollobrigida (FdI).
Di seguito la risposta integrale del ministro Speranza.
"La violazione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 è sottoposta, come è noto, a sanzione pecuniaria. L'irrogazione della stessa compete al Ministero della Salute, che a tal fine si avvarrà, per i profili operativi, dell'Agenzia delle entrate. Il procedimento con cui l'Agenzia potrà individuare i soggetti inadempienti è accuratamente descritta dal decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, secondo un meccanismo che consentirà all'Agenzia di trattare esclusivamente i dati personali indispensabili all'espletamento dei compiti assegnati inviati dal Ministero della Salute e con l'esclusione di ogni diritto di accesso.
Nel dettaglio, diversamente da quanto rappresentato nell'interrogazione, sarà cura del Ministero della Salute predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti anche acquisendo direttamente dal sistema tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazione dei vaccini acquisite giornalmente dall'anagrafe vaccinale nazionale. Tali informazioni saranno altresì utili per escludere dall'elenco degli inadempienti i soggetti esenti.
Mi preme, inoltre, evidenziare che, anche se la verifica dell'adempimento avverrà in prima battuta attraverso sistemi informatizzati, il decreto-legge prevede una fase di contraddittorio nel rispetto dei principi enunciati al riguardo dalla Corte costituzionale. In particolare, il Ministero della Salute, avvalendosi dell'Agenzia delle entrate, invierà una comunicazione ai soggetti inadempienti, i quali potranno trasmettere alla ASL competente l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dell'obbligo vaccinale. La norma in esame risulta conforme al regolamento europeo n. 679 del 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, il quale, all'articolo 9, paragrafo 2, consente il trattamento dei dati relativi alla salute se questo è necessario per finalità di medicina preventiva o per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità. Per completezza giova anche rammentare che in base a novella legislativa, introdotta dalla legge del 3 dicembre 2021, nei casi di adozione dei decreti-legge il Garante esprime il prescritto parere in sede di esame parlamentare dei disegni di legge di conversione dei medesimi decreti-legge. Le indicazioni che il Garante dovesse impartire in tale sede per elevare ulteriormente lo standard di sicurezza del trattamento saranno prontamente recepite dal Governo.
Voglio, inoltre, rivendicare la scelta del Governo in merito all'obbligo sopra i 50 anni. Questa scelta ha un obiettivo fondamentale che è quello di ridurre l'area dei non vaccinati, che sono particolarmente esposti a malattia grave e ospedalizzazione. L'area dei non vaccinati in Italia è di poco superiore al 10 per cento. Stamattina alle 6, i vaccinati con prima dose erano l'89,58 per cento dei nostri concittadini con età superiore ai 12 anni. Eppure, questo pezzetto, questo 10 per cento, comporta due terzi degli ingressi in terapia intensiva e il 50 per cento degli ingressi in area medica. Ridurre l'area dei non vaccinati significa, quindi, abbassare la pressione sui nostri ospedali, salvare vite umane, che per noi è e resta sempre la cosa più importante, e consentire anche al nostro Paese di continuare su quel terreno di ripartenza economica e sociale che abbiamo riscontrato dai dati del 2021".
12 gennaio 2022
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