Question time/3. Governo al lavoro per rafforzare controlli al confine
Il lavoro del Governo, per evitare che l’aumento dei contagi dai paesi confinanti travolga l’Italia, “dovrà muoversi esattamente nella direzione di rafforzare i controlli, non solo nei luoghi dove questi controlli sono anche più facili da eseguire (penso, per esempio, agli aeroporti), ma anche in altri in altri mezzi di trasporto e in altre modalità di arrivo”. Lo ha detto il ministro Speranza risponde a una interrogazione di Molinari (Lega).
01 DIC - “L'incidenza, su 7 giorni, in Slovenia era di 786 casi; in Austria di 904 casi; in Svizzera di 583 casi; in Germania di 485 casi; in Francia di 319 casi (evidentemente, sto parlando di casi ogni 100 mila abitanti, in 7 giorni). Il dato dell'Italia nell'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità è di 125 casi ogni 7 giorni su 100 mila abitanti. Gli ultimi dati, aggiornati a stanotte, dicono che la cifra sale a 146, quindi, risponde sicuramente al vero che c'è una differenza tra il nostro Paese e gli altri. Questo è dovuto sicuramente alla campagna di vaccinazione (lo dicevo prima: l'87,44 per cento ha avuto ormai una prima dose, oltre l'84 per cento ha avuto anche il completamento del ciclo primario) e anche alla gradualità nel rilascio delle misure che abbiamo avuto nel nostro Paese”. A fare il punto il ministro della Salute,
Roberto Speranza rispondendo a una
interrogazione di
Riccardo Molinari (Lega) e altri sulle iniziative di competenza volte a implementare misure di controllo sanitario ai confini con la Slovenia e l'Austria, a tutela della salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.
“Lavoreremo anche in quell'area, come nelle altre aree, per rafforzare i controlli a campione dentro confini che chiaramente evidenziano una porosità di relazioni tra comunità spesso molto connesse tra loro”, ha detto Speranza.
La risposta di Speranza. Ringrazio gli interroganti per aver posto l'attenzione su un tema importante come quello appena indicato.
Risponde sicuramente a verità il fatto che i numeri dell'Italia, in questo momento, siano più bassi rispetto alla stragrande maggioranza dei Paesi europei e, in modo particolare, di alcuni di questi Paesi europei confinanti.
Riporto molto velocemente alcuni dati aggiornati a ieri: l'incidenza, su 7 giorni, in Slovenia era di 786 casi; in Austria di 904 casi; in Svizzera di 583 casi; in Germania di 485 casi; in Francia di 319 casi (evidentemente, sto parlando di casi ogni 100 mila abitanti, in 7 giorni).
Il dato dell'Italia nell'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità è di 125 casi ogni 7 giorni su 100 mila abitanti. Gli ultimi dati, aggiornati a stanotte, dicono che la cifra sale a 146, quindi, risponde sicuramente al vero che c'è una differenza tra il nostro Paese e gli altri. Questo è dovuto sicuramente alla campagna di vaccinazione (lo dicevo prima: l'87,44 per cento ha avuto ormai una prima dose, oltre l'84 per cento ha avuto anche il completamento del ciclo primario) e anche alla gradualità nel rilascio delle misure che abbiamo avuto nel nostro Paese.
Mi consenta anche di dire che siamo stati tra i Paesi che hanno tenuto uno standard più elevato in termini di regole di ingresso per tutti gli altri Paesi, in modo particolare, extra europei, ma anche europei. Per la stragrande maggioranza dei Paesi extra europei, in questo momento, è ancora vigente, per esempio, la quarantena, che era stata tolta in molti altri Paesi europei. Per i Paesi europei, la norma vigente è esattamente quella del green pass. Io credo che le regole ci siano, che siano regole improntate a un principio di prudenza che ci ha sempre guidato, che, in qualche modo, è anche testimoniato dai numeri del contagio nel nostro Paese.
Io credo che sia particolarmente importante far rispettare pienamente le regole che ci siamo dati e da questo punto di vista la voglio rassicurare che il lavoro del Governo, naturalmente in sinergia tra tutti i Ministeri competenti, dovrà muoversi esattamente nella direzione di rafforzare i controlli, non solo nei luoghi dove questi controlli sono anche più facili da eseguire (penso, per esempio, agli aeroporti, dove c'è un livello di controlli che, naturalmente, è più semplice e più alto), ma anche in altri in altri mezzi di trasporto e in altre modalità di arrivo, come quelle a cui si fa riferimento nell'area del confine tra la Slovenia e il Friuli-Venezia Giulia. Quindi, noi lavoreremo anche in quell'area, come nelle altre aree, per rafforzare i controlli a campione dentro confini che chiaramente evidenziano una porosità di relazioni tra comunità spesso molto connesse tra loro.
Mi sia consentito, in chiusura, di unirmi alle sue parole di espressione di solidarietà per il presidente Fedriga, con cui il Governo lavora ogni giorno in modo assolutamente costruttivo e positivo, e, attraverso lui, a tutte le personalità, presidenti di regione e non, che sono state oggetto di minacce per me totalmente inaccettabili.
La replica di Daniele Moschion (Lega). Ministro, in parte, sono soddisfatto delle risposte che lei ha dato, quando ho sentito le parole rafforzare i controlli; ma, guardi, non più tardi di stamattina, a meno di 10 chilometri dal confine con la Slovenia, sulle strade del Friuli-Venezia Giulia, sono stati trovati 20 extracomunitari che stavano camminando tranquillamente per la strada e che probabilmente sono clandestini (senza “probabilmente”). Quindi, credo, Ministro, che, soprattutto in questo momento, dove il Friuli-Venezia Giulia, per primo, assieme alla provincia di Bolzano, è passato in zona gialla, sta attento alla salute dei cittadini del proprio territorio, abbiamo bisogno di più controlli. Anche lei prima ha detto che, non solo il suo Ministero, ma anche i suoi colleghi, come il Ministro Lamorgese, dovete prendere subito, all'istante, decisioni per controllare i confini. È vero che sono stati mandati militari sul confine della Slovenia e dell'Austria, ma, probabilmente, credo che ci vogliano più controlli.
Ciò per tutelare, nel Friuli-Venezia Giulia, che già è sottoposto a queste restrizioni (sicuramente, non è colpa dei cittadini friulani, perché abbiamo l'indice di vaccinazione più alto in Italia), queste persone rispetto a quelli che entrano dalla Slovenia e dall'Austria. È anche vero che non sono solo clandestini; c'è un turismo di lavoro, sono austriaci che vengono in Italia giornalmente, sono sloveni che entrano in Italia giornalmente, che non vengono controllati. Queste persone possono portare il virus in Friuli Venezia Giulia che poi logicamente si espande su tutto il territorio nazionale. Ministro, le ho detto che, in parte, sono soddisfatto, ma chiedo a lei e al Ministro Lamorgese un impegno per rafforzare (è la parola che ha usato lei prima) il controllo degli ingressi della zona nord-est dell'Italia e in tutti i confini italiani, perché ci sono anche persone che arrivano con le barche o con i barconi. Non dobbiamo dimenticarci, cara collega Bubisutti, che noi siamo qui a difendere tutto il popolo italiano. In questo momento, per non ricadere in zona rossa, credo sia il caso che voi, come Governo – e concludo -, prendiate una decisione: dovete decidere questo per tutelare i nostri cittadini.
01 dicembre 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Governo e Parlamento