Cittadinanzattiva: "Governo e Regioni dicano come affronteranno definanziamento senza intaccare diritti cittadini"
04 DIC - "Esprimiamo forte preoccupazione e contrarietà per il definanziamento di 1,5 miliardi al Fondo Sanitario Nazionale per il 2015 su cui sembrerebbe esserci l'accordo tra Governo e Regioni come annunciato in queste ore. Un taglio che, tra l'altro, giunge in un momento in cui gli interventi strutturali di riorganizzazione dell'intero sistema, previsti dal Patto per la salute e annunciati da anni, non sono stati nemmeno avviati". Queste le dichiarazioni di
Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva in merito al presunto accordo fra Stato e Regioni annunciato da Chiamparino.
"Temiamo che gli effetti di questo taglio continueranno a reiterare quanto avvenuto finora: penalizzare qualità, sicurezza e accessibilità del Servizio Sanitario Pubblico senza invece aggredire inefficienze, sprechi e malaffare; avere solo 10 regioni in grado di rispettare l’adempimento istituzionale dei Livelli Essenziali di Assistenza; aumentare progressivamente e in modo insostenibile i ticket (+25% dal 2010 al 2013) con conseguente necessità di rinuncia alle cure da parte di chi ne avrebbe bisogno; ostacolare l'accesso all'innovazione tecnologica utile. Per questo chiediamo a Governo e Regioni di dichiarare pubblicamente quali azioni, interventi e provvedimenti metteranno in campo per affrontare il definanziamento, senza intaccare diritti e tutele per i cittadini, ma anzi potenziandoli, visto il contesto attuale. Il taglio, se confermato - conclude Aceti - non sia un alibi per derogare agli impegni del Patto per la salute e in particolare quelli che rafforzerebbero diritti e tutele dei cittadini a partire dall'aggiornamento al rialzo dei Lea, del Nomenclatore Tariffario delle protesi e degli ausili, dell'elenco delle malattie croniche e rare esenti ticket, tutto ormai fermo da troppi anni".
04 dicembre 2014
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