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De Biasi (PD). “Alla fine il Parlamento verrà messo in condizioni di legiferare sulla base di informazioni scientifiche precise”


12 FEB - Al termine dell’audizione abbiamo incontrato il presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, la senatrice del Pd, Emilia Grazia De Biasi, che ci ha detto “dal professor Fazio è venuta una ricostruzione molto snella ed agile dell’inizio della vicenda. Ricostruzione snella anche perché non aveva la documentazione che noi chiederemo di acquisire dal ministero della Salute. Vogliamo capire. Dall’audizione non mi pare sia venuto fuori niente di particolare. Io penso vadano capite alcune cose a partire da quali procedure sono state messe in campo nel corso degli anni e che hanno portato ad una codifica del metodo Stamina. Questo l’obiettivo, capire quali sono stati i passaggi. Insomma avere gli elementi di chiarezza anche perché questi elementi servono affinché si possano modificare le procedure. Perché dal caso Stamina abbiamo capito che i buchi nel tessuto istituzionale sono troppo grandi, può entrar di tutto e questo il Sistema nazionale pubblico non lo può consentire eticamente. Il professor Fazio ci ha parlato di un caso del 2011, poi c’è un filone di indagine della magistratura sul Piemonte che data 2007. I Nas ci hanno detto che la cosa nasce nel 2009 con un articolo di un quotidiano. Siamo in presenza di filoni diversi che rendono il tutto più inquietante.
Ricostruiamo almeno lo sviluppo logico-diacronico degli avvenimenti in modo da poter dire dove abbiamo sbagliato come Istituzioni e che cosa dobbiamo cambiare nel nostro modo di lavorare”.
 
Poi la presidente della Commissione Sanità ci ha riferito del calendario che la conferenza dei capigruppo ha stabilito in ordine alle prossime audizioni “la settimana prossima – ha detto De Biasi – dovremmo sentire gli Spedali Civili di Brescia compatibilmente con le loro disponibilità. Poi a seguire, nella prima settimana di marzo, avremo il Professor Guido Rasi, quindi ancora un ex ministro, Renato Balduzzi e per finire l’attuale responsabile del dicastero, Beatrice Lorenzin. Ci confronteremo anche con le associazioni dei malati applicando fino in fondo il criterio di terzietà che deve avere il Parlamento però con un’attenzione seria e rigorosa alle procedure”.
 
Infine le conclusioni. “Al termine dell’indagine – ha detto la senatrice del Pd - la Commissione farà una valutazione finale in modo da offrire gli strumenti idonei per un lavoro futuro”. Insomma per fare in modo di modificare le procedure affinché in Italia non si verifichino ancora casi simili. “Quindi il Parlamento verrà messo in condizioni di legiferare sulla base di informazioni scientifiche precise”. 

12 febbraio 2014
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