Cecconi (Stop Opg) “Sequestri confermano le indegne condizioni in cui sono costretti a vivere nostri concittadini”
19 DIC - “I sequestri degli Ospedali Psichiatri di Giudiziari a Montelupo Fiorentino e a Barcellona di Pozzo di Gotto, disposti oggi dalla Commissione d’inchiesta presieduta dal senatore Marino, confermano drammaticamente le condizioni indegne in cui sono tuttora costretti a vivere nostri concittadini all’interno degli ultimi residui manicomiali. E denunciano i ritardi e le inadempienze del governo e di molte regioni e Asl nell’attuare la chiusura degli Opg, previste dalle leggi del nostro Paese. Gli Opg, com’erano i manicomi, sono incompatibili per loro natura con le cure e la riabilitazione cui hanno diritto tutti cittadini”. A parlare è Stefano Cecconi del Comitato StopOpg.
Cecconi poi aggiunge “Ma non dobbiamo accontentarci dei provvedimenti di emergenza. E anzi ora bisogna evitare soluzioni improvvisate: sarebbe, oltre al danno, una beffa che, per il superamento degli Opg, si aprissero in ogni regione miniOpg o manicomi regionali in cui internare di nuovo i malati. Perché le persone internate negli Opg non sono dei pacchi da trasferire da un contenitore ad un altro. Sono persone che hanno diritto di essere riportate nella regione di appartenenza per ricevere un’assistenza individuale: con progetti terapeutico riabilitativi, differenziati a seconda del bisogno assistenziale, a cura del Dipartimento di Salute Mentale di residenza. Percorsi che permettono le dimissioni, il ricovero, se necessario, in piccole strutture o comunità, e anche l’esecuzione della misura di sicurezza alternativa all’Opg. Come prevedono due sentenze della Corte Costituzionale e le leggi ancora non applicate. Le stesse leggi che assegnano finanziamenti speciali e aggiuntivi per chiudere gli Opg (38 milioni di euro per spese correnti quest’anno e 55 milioni dall’anno prossimo) e che non sono ancora stati utilizzati”.
19 dicembre 2012
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