“La Corte Costituzionale ha inflitto una decisa bocciatura alla manovra del governo Meloni, che suona come un vero e proprio sonoro schiaffone. La Consulta sottolinea come si debbano tagliare tutte le altre spese prima di quelle destinate alla garanzia del diritto alla Salute, soprattutto per tutelare le fasce più deboli della popolazione, che non sono in grado di accedere alle cure tramite la spesa sostenuta direttamente dal cittadino. La sentenza accoglie parzialmente un ricordo della Regione Campania, dichiarando incostituzionale una norma della legge di bilancio, perché non esclude dalle risorse che è possibile ridurre le spese per i diritti sociali, le politiche sociali e della famiglia e in particolare della tutela della salute, un diritto che non può essere sacrificato se esistono risorse che il governo ha stanziato per altri impieghi che non hanno la stessa priorità. La Corte ricorda anche che è la garanzia dei diritti a dover incidere sul bilancio e non viceversa. È quello che diciamo da sempre: la sanità non può essere una semplice voce nei conti dello Stato e le risorse per garantire il diritto alla Salute dei cittadini non sono una spesa ma un investimento nel futuro del Paese, nel nostro futuro. Ma a quanto pare, secondo i finti patrioti, è più importante buttare miliardi nell’industria delle armi o nel folle progetto del Ponte sullo Stretto. Un atteggiamento gravissimo e inaccettabile, ma soprattutto, secondo la Consulta, anticostituzionale”. Lo scrivono in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Affari Sociali di Camera e Senato.