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Ass.Coscioni: “Relazione al Parlamento pubblicata da Pro-choice e non su sito Ministero. Cosa nasconde Schillaci?”


05 DIC -

“Apprendiamo dalla stampa che la relazione del Ministero della Salute sull’applicazione della legge 194 del 1978 sarebbe stata inviata a presidenti di Camera e Senato ma non ancora pubblicata sul sito del Ministero. La si può scaricare dal sito di Pro-choice. Rete italiana contraccezione aborto. Sarebbe innanzitutto utile sapere se la relazione è effettivamente quella ufficiale e perché il Ministero non l’ha ancora pubblicata, anche perché la legge stessa prevede all’articolo 16 che entro febbraio di ogni anno ‘il Ministro della sanità presenti al Parlamento una relazione sull’attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione’”. Lo dichiara Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

“Come ogni anno, la Relazione continua a presentare dati vecchi e poco utili – quelli appena pubblicati sono infatti risalenti al 2022 – aggregati per Regione. Non rendendo pubblici i dati delle singole strutture non possiamo sapere davvero com’è applicata la legge 194. Ancora una volta ci troviamo davanti a un quadro incompleto e poco utile rispetto alla reale accessibilità e alle modalità di erogazione dell’IVG nelle strutture ospedaliere del nostro Paese. La nostra richiesta è: rendere disponibili dati disaggregati e eliminare tutte le barriere che ostacolano l’accesso a un diritto fondamentale come quello alla salute”.

Per cercare di rimediare alla mancanza di dati per singola struttura, completi e aggiornati o le giornaliste Chiara Lalli e Sonia Montegiove hanno chiesto direttamente alle Regioni i dati aperti, per singola struttura e più aggiornati rispetto a quelli pubblicati dal Ministero, per capire se e come è applicata la legge 194. I dati inviati sono incompleti e a volte difficilmente consultabili. Non tutte le Regioni hanno risposto inviando i dati ma di alcune “Mai Dati 2” ha i dati disaggregati del 2022 e del 2023 (come la Lombardia, che però oscura alcuni dati). 

“Una delle parti più surreali della relazione – commentano Lalli e Montegiove – e forse più significativa dell’inutilità di rendere pubbliche le informazioni in questo modo è l’Appendice A – Carico di lavoro per ginecologi non obiettori per singolo punto IVG nel 2022 (da pagina 72 a pagina 77) in cui compaiono, suddivise per Regioni, le singole strutture. Tutto bene? No, perché le strutture sono indicate come 'struttura 1, struttura 2, struttura 3’. Quindi le uniche strutture individuabili sono in quelle Regioni in cui di struttura ce n’è una sola: Valle d’Aosta, Molise, PA Bolzano. Ovviamente ci serve a poco sapere cosa succede in una struttura X o #, così come a poco ci serve sapere la media regionale. Quello che sarebbe utile è avere tutte le informazioni che lo stesso Ministero ritiene importanti per ogni struttura, con il suo nome, l'indirizzo e, possibilmente, non vecchie di 2 anni”.

 



05 dicembre 2024
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