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Aupi: “Bene aumento risorse, ma fondi insufficienti a colmare gap con il resto d’Europa”


17 OTT - “I fondi stanziati dalla manovra sono insufficienti e, proprio per questo, è necessario prestare maggiore attenzione alla loro gestione e all’incentivazione delle risorse”. A sottolinearlo, in una nota, è il segretario generale dell'Aupi (Associazione Unitaria Psicologi Italiani), Ivan Iacob, il quale ribadisce che tali fondi devono essere utilizzati per valorizzare le professionalità del settore e garantire che i sanitari non abbandonino il Servizio Sanitario Nazionale.

Con la legge di bilancio 2025, approvata in Consiglio dei ministri, saranno stanziate le risorse “destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027”. Per i contratti del pubblico impiego sono stati previsti circa 700 milioni di euro l'anno, secondo quanto riportato nelle tabelle allegate al Documento programmatico di bilancio (Dpb), che l'Italia ha presentato alla Commissione europea. Le risorse, complessivamente pari a circa 2,1 miliardi per tre anni, sono finalizzate al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.

“La priorità è trovare una strategia efficace per valorizzare il personale sanitario,” afferma il segretario. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di rivalutare e sostenere esclusivamente le competenze professionali, escludendo le componenti gestionali degli incarichi. Ripetendo questo approccio, si potrebbe contrastare l’emorragia di sanitari verso il settore privato, offrendo loro un motivo concreto per rimanere all’interno del sistema pubblico.

Dall’Aupi fanno notare come “circa 900 milioni di euro sarebbero disponibili per la sanità nel 2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, si spostano quindi al 2026 quasi 3 miliardi; perciò, l’importo è un aumento che si diluisce sui prossimi due anni e non, come sembra far intendere il Governo alla Commissione europea, nel 2025. Si tratta infine – chiosa Iacob – di misure tampone, non strutturali, ma rappresentano un punto di partenza, un primo passo per affrontare un problema più ampio, che ci auguriamo questo Esecutivo affronti nella sua interezza”.

17 ottobre 2024
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