Precari Aifa: “Governo è dalla nostra parte ma senza tempistica certa”
12 SET - “Alla luce di quanto riferito, consapevole dell’importanza di accogliere pienamente sia le richieste di stabilizzazione dei lavoratori di Aifa sia le sollecitazioni che provengono dalle sedi istituzionali, esprimo il mio impegno a ricercare una idonea soluzione normativa alla questione in esamina”.
Questo è il passaggio conclusivo dell’intervento del Sottosegretario alla Salute, Gemmato, in risposta all’interpellanza presentata dall'On. Furfaro durante i lavori della Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati, riguardo alla questione dei lavoratori precari dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
"La soluzione normativa più appropriata, da includere nella legge di bilancio 2025, dovrebbe prevedere un potenziamento generale dell’AIFA, con un incremento della pianta organica di 150 unità e l’avvio di procedure concorsuali per l’assunzione a tempo indeterminato, con una riserva specifica per noi lavoratori precari, e il conseguente rinnovo contrattuale fino al 31 dicembre 2026.
Accogliamo con favore, ma con cautela, le dichiarazioni del Sottosegretario e la volontà espressa dall’Amministrazione Aifa, così come riportato nel documento stenografico della seduta. Tuttavia, manteniamo una riserva, poiché non è stata indicata una tempistica certa. Sono ormai trascorsi nove mesi dalla scadenza del nostro contratto e, nonostante numerosi Ordini del Giorno approvati all’unanimità alla Camera dei Deputati – presentati in modo bipartisan dall’On. Chiocchetti e dall’On. Furfaro – la situazione rimane bloccata come alla fine del 2023, quando l’emendamento per il rinnovo contrattuale fu cancellato all’ultimo momento.
Il nodo principale, e francamente incomprensibile, è il parere contrario del Ministero dell’Economia. Eppure, esaminando il Bilancio di Esercizio e la Nota Integrativa 2023, pubblicati sul sito dell’Agenzia, emerge che l’utile dell’esercizio è stato di quasi 75 milioni di euro. Per rinnovare i nostri contratti, per meno di 30 lavoratori altamente specializzati nella complessa filiera del farmaco, sarebbe stato sufficiente poco più di 1,5 milioni di euro. La domanda è: perché il Mef continua a ostacolare la nostra stabilità lavorativa e sociale, quando, al contrario, il nostro contributo potrebbe rappresentare un ulteriore vantaggio per lo Stato, velocizzando tutte le numerose pratiche inevase da Aifa, come riportato nel documento stenografico della seduta di ieri?
Chiediamo con urgenza al Presidente Meloni di intervenire concretamente, inserendo nel prossimo decreto del Consiglio dei Ministri una norma che garantisca il rinnovo dei nostri contratti ormai scaduti, e che ponga fine all’atteggiamento miope del Mef nei confronti dell’Aifa. Abbiamo bisogno di certezze: sociali, economiche e soprattutto di prospettive future", commentano i precari Aifa.
12 settembre 2024
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