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M5S: “Legge di civiltà per il paese, ora investire in ricerca”


03 AGO -

“Finalmente è arrivato il giorno per consegnare al Paese una legge di civiltà, che darà ai guariti di tumore la possibilità di tornare davvero alla loro vita con il diritto all’oblio. Oltre a rimarcare il lavoro trasversale di maggioranza e opposizione, vogliamo anche ringraziare le associazioni, senza le quali oggi non saremmo qui. Una sinergia che ha permesso di costruire una soluzione che rispetta esigenze e diritti di tutti i soggetti coinvolti. È cruciale considerare gli aspetti emotivi e psicologici dei pazienti, che spesso vivono esperienze molto intense durante il loro percorso di lotta alla malattia. Ma è essenziale anche trovare il giusto equilibrio tra la tutela della privacy e la condivisione dei dati utili alla ricerca”. Lo scrivono in una nota le Deputate del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali Marianna Ricciardi, intervenuta questa mattina in Aula alla Camera in occasione della dichiarazione di voto sulla legge sull’oblio oncologico, e Gilda Sportiello, prima firmataria della pdL presentata dal M5S che è stata inclusa nel testo unificato.

“Oggi siamo felici – proseguono le Deputate M5S –, perché con questa legge raggiungiamo tre risultati. Il primo è colmare un vuoto legislativo che aveva creato discriminazioni sociali inaccettabili per categorie di persone che hanno tutto il diritto di vivere una quotidianità normale e di avere progetti. Il secondo è dimostrare ai cittadini che con volontà e anima è ancora possibile fare buona politica, al di là delle diverse posizioni ideologiche. Il terzo è mettere in luce la valenza della ricerca scientifica, perché se oggi viene votata questa legge è merito dei nostri ricercatori.

Purtroppo, però, resta il vulnus degli investimenti nella ricerca pubblica: l’1,5% del PIL raggiunto dall’Italia è ben al di sotto della media europea e del 3% indicato dalla Ue come obiettivo. Eppure, la ricerca academica italiana produce importanti risultati, quindi dobbiamo assolutamente aumentare le risorse ad essa destinate, perché non si tratta di spese, ma di investimenti nel futuro e di un trampolino di lancio per una società in cui tutti possiamo stare meglio. Se alla competenza e alla passione dei nostri ricercatori si unisse un adeguato sistema pubblico di finanziamenti, la ricerca italiana non sarebbe probabilmente seconda a nessuno. E invece siamo costretti a regalare le nostre migliori menti agli altri Paesi, dove brillano enormemente, perché si tratta di autentiche eccellenze italiane” concludono le Deputate M5S.



03 agosto 2023
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