“Un’ottima notizia, perché il Piano è un potente strumento di salute nelle mani dei medici di medicina generale”.
Silvestro Scotti, Segretario Generale Fimmg, commenta con favore l’adozione in Conferenza Stato Regioni del Piano nazionale vaccini. La misura, da tempo auspicata dalla medicina generale, è arrivata nella seduta odierna della Conferenza Stato Regioni. Da sempre impegnati nella promozione delle vaccinazioni quali fondamentali strumenti di salute pubblica, i medici di medicina generale avranno indicazioni più aggiornate per la prevenzione vaccinale.
“La tragedia del Covid – aggiunge Scotti – ha insegnato molto sull’importanza della prevenzione, riportando al centro del dibattito il ruolo centrale della somministrazione capillare delle vaccinazioni. Temi che, come medici di medicina generale, sosteniamo da sempre e sui quali speriamo di trovare sempre maggior sostegno”.
Tra le diverse novità proposte c’è la riorganizzazione dei servizi vaccinali in funzione dei punti deboli sino ad ora rilevati: la disomogeneità tra le procedure e l’offerta vaccinale in ogni Regione; il mancato raggiungimento dei valori target delle coperture vaccinali o le difformità nell’organizzazione e gestione del processo vaccinale (inclusa la registrazione delle vaccinazioni effettuate sul territorio nazionale). Le novità proposte trovano nella medicina generale una grande valorizzazione, anche grazie alla capillarità dell’offerta assistenziale.
“Aver separato il Piano nazionale vaccini dal Calendario vaccinale è un bene”, dice Tommasa Maio, responsabile Area Vaccini Fimmg. “Il Piano è ora determinato come un documento distinto e, quindi, facilmente aggiornabile in base ai futuri scenari epidemiologici, alle evidenze scientifiche e alle innovazioni che verranno. Le vaccinazioni sono fondamentali per tutelare, sia direttamente che indirettamente, la salute dei pazienti fragili e con patologie croniche. In questo senso, la medicina genare è in grado di offrire una personalizzazione delle cure legata alla profonda conoscenza della storia clinica di ogni paziente, riuscendo ad ottenere, in forza di un consolidato rapporto fiduciario, alti livelli di adesione ai vaccini. Da parte nostra – conclude Maio – voglio sottolineare la disponibilità ad una fattiva collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL per concorrere al raggiungimento degli obiettivi del Piano”.