L'autonomia differenziata va approvata “senza mettere a repentaglio l'unità dello Stato”. Lo dice in un colloquio con Il Fatto Quotidiano Fabio Rampelli (Fratelli d'Italia), vicepresidente della Camera. “Fino a prova contraria abbiamo sempre detto che l'autonomia deve andare di pari passo con il progetto di riforma costituzionale in senso presidenzialista - spiega - e questo per un motivo preciso: l'obiettivo delle due riforme è creare i giusti contrappesi”.
Tuttavia, per Rampelli, non è detto che le due riforme siano approvate esattamente con le stesse tempistiche: “Valuterà la presidente del Consiglio e il Consiglio dei ministri, ma faccio notare che quella sull'autonomia è una legge ordinaria (quindi con tempi più veloci), mentre quella in senso presidenziale è una riforma costituzionale, quindi con tempi più lunghi». Il dirigente di Fratelli d'Italia esclude «categoricamente che la presidente del Consiglio metta la testa su uno solo dei due dossier: lo farà contemporaneamente e poi farà una scelta consapevole”.
Comunque Rampelli non transige sui livelli essenziali di prestazione (i Lep): i servizi che lo Stato centrale, secondo l'articolo 117 della Costituzione, dovrebbe garantire in maniera uniforme: ”Abbiamo sempre detto che per noi i livelli essenziali di prestazione sono imprescindibili e lo ribadiamo ancora oggi: non ci possono essere Regioni di serie A e Regioni di serie B. Questo avrebbe una ricaduta sociale troppo evidente”.