“Come Federazione delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie rivolgiamo al Rettore Orazio Schillaci per la nomina a Ministro della Salute il nostro augurio di buon lavoro, nella delicatissima fase che sta attraversando in nostro Sistema Salute. Sperando che la salute dei cittadini ritorni a essere un punto fondamentale, chiediamo un impegno nel migliorare le leggi del precedente governo, di avere un sistema sanitario solido con personale formato e competente, affrontare la carenza di personale, e la mancata dignità verso quei cittadini che invecchiando gli viene negata un’assistenza dignitosa a causa di errori, che sta mettendo sempre più in difficolta il sistema socio assistenziale”, così in una nota la Federazione nazionale Migep.
“Auspichiamo di poter lavorare uniti e coesi su un unico obiettivo, creando un sistema salute migliore e risolvendo i problemi dei cittadini, e di tutti gli operatori, costruendo progetti che si pongono in contrapposizione alla svendita del sistema salute pubblico, e contro qualsiasi impoverimento della vita sociale e lavorativa”, prosegue la nota.
“Confidiamo in Lei, che siano fatte delle scelte che vadano a migliorare il sistema salute in risposta ai bisogni dei cittadini, e che ci sia un intervento a valorizzare tutte le professioni, inclusa la professione degli operatori socio sanitari (oltre 300 mila); e che possa dare attenzione alle nostre proposte avanzate nella precedente legislatura, dando uniformità alla formazione e al ruolo dell’operatore socio sanitario in linea con le normative Europee, e in linea con la complessità dell’assistenza. Occorre valorizzare la parte economica, e riconoscere il lavoro usurante. Chiediamo un intervento urgente per far rientrare medici, infermieri, oss, sospesi”, aggiunge il Migep.
“Un altro punto dolente del sistema sanitario è il precariato nella sanità, lo scorrimento delle graduatorie, la stabilizzazione, sebbene le buone intenzioni ci siano state, è una storia senza fine. Sarà fondamentale, al fine di evitare di rendere il nostro SSN sempre più povero e depauperato, usare le risorse del PNRR al suo funzionamento in modo trasparente chiudendo quel percorso minato da troppe anomalie amministrative”, conclude la nota.