Le nuove iniziative coordinate della UE proposte dalla Commissione contro l'epidemia
01 DIC - La Commissione UE ha presentato oggi un approccio comune e coordinato per affrontare in maniera efficace le sfide poste dalla recrudescenza della pandemia di COVID-19 registrata nei mesi autunnali in molti Stati membri.
Il rapido aumento del numero di casi e la rinnovata pressione sugli ospedali, sottolinea la Commissione, richiedono un'azione urgente e decisa. A tali preoccupazioni si aggiunge la nuova potenziale minaccia rappresentata dalla variante Omicron, che sottolinea l'importanza di contrastare la pandemia per proseguire il percorso verso la sicurezza sanitaria a lungo termine, sia nell'UE sia a livello mondiale.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: "Nel corso delle ultime due settimane molti di noi lo hanno vissuto in prima persona: la COVID-19 ha ripreso forza e ha infettato alcuni dei nostri amici, colleghi, familiari o persone care. Il rapido aumento del numero di casi sta sottoponendo a una pressione crescente i nostri ospedali e i nostri operatori sanitari. Inoltre l'arrivo della variante Omicron, che sembra altamente contagiosa, esige da parte nostra la massima attenzione. Sono tuttavia convinta che l'UE sia in grado di affrontare queste sfide. Oggi presentiamo un'ampia gamma di azioni, dall'intensificazione dei nostri sforzi di vaccinazione e degli investimenti nelle cure al miglioramento del monitoraggio e della prevenzione e al rafforzamento della solidarietà globale. Rinnovo nel frattempo il mio appello, rivolto a tutta la popolazione: vaccinatevi, accettate l'offerta della dose di richiamo e rispettate le regole, in modo tale da proteggervi."
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza alimentare, ha aggiunto: "L'elevata trasmissibilità della variante delta, il divario di immunità molto significativo e l'allentamento delle contromisure non farmaceutiche fanno sì che ci attenda un inverno difficile. L'emergere della variante Omicron non fa che aggravare la necessità urgente di vaccinarsi e di rafforzare la nostra immunità per interrompere le catene di trasmissione. Ove necessario, occorre introdurre misure di salute pubblica efficaci, tra cui distanziamento sociale e mascherine. Dobbiamo agire con rapidità e decisione per limitare la diffusione del virus e attenuarne l'impatto."
L'impennata del numero di casi di malattia grave, in particolare tra i non vaccinati, prosegue la Commissione, ha generato un'enorme pressione sugli ospedali e sul personale sanitario, già fortemente sollecitati, e ha un impatto diretto anche sulla salute dei pazienti non affetti da COVID, in quanto ancora una volta l'accesso all'assistenza sanitaria per altre patologie è reso più difficile dalla necessità di curare i pazienti affetti da COVID-19.
Azione coordinata per la lotta contro la COVID-19
L'UE e gli Stati membri devono dimostrare la capacità di reagire rapidamente per far fronte alla recrudescenza del virus e continuare a perseguire una risposta a lungo termine forte e sostenibile a questa minaccia. Sono a tal fine necessarie risposte decise e urgenti, tra cui:
- l'UE e gli Stati membri dovrebbero continuare ad attuare una strategia comune per limitare l'ingresso della variante Omicron nell'UE, con revisioni quotidiane delle principali restrizioni di viaggio e dovrebbero essere pronti a imporre tutti i controlli necessari;
- gli Stati membri dovrebbero organizzare nuove campagne rivolte alle persone non vaccinate in tutte le fasce di età ammissibili, con strategie nazionali mirate per affrontare la riluttanza nei confronti dei vaccini;
- gli Stati membri dovrebbero garantire una rapida diffusione delle dosi di richiamo per mantenere elevati livelli di protezione contro il virus, compresa la variante Omicron, dando la priorità ai gruppi più vulnerabili;
- le agenzie dell'UE dovrebbero garantire la disponibilità in tempi rapidi degli orientamenti scientifici necessari;
la Commissione intensificherà gli sforzi per produrre, autorizzare e acquistare congiuntamente strumenti terapeutici contro la COVID-19;
- il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero adottare le proposte relative all'Unione europea della salute e il regolamento relativo all'HERA e alla gestione delle crisi entro la fine del 2021;
- gli Stati membri dovrebbero adottare precauzioni e restrizioni mirate e proporzionate per limitare la diffusione del virus, salvare vite umane e ridurre la pressione sui sistemi sanitari. È opportuno garantire il pieno coordinamento dell'UE e, con l'arrivo della variante Omicron, prestare particolare attenzione all'applicazione e alla comunicazione di misure specifiche per quanto riguarda i contatti durante il periodo di fine anno;
- gli Stati membri dovrebbero attuare l'approccio riveduto per la libera circolazione con un periodo di validità standard di 9 mesi attestato grazie al certificato COVID digitale dell'UE;
- l'UE e gli Stati membri dovrebbero accelerare gli sforzi di Team Europa in materia di condivisione dei vaccini per conseguire nel 2022 l'obiettivo globale di vaccinare il 70% della popolazione, come concordato nell'ottobre 2021 al vertice del G20, e sostenere lo sviluppo di capacità in materia di sequenziamento, test e vaccinazione. Dovrebbe inoltre essere chiara la posizione dell'UE sulla via da seguire per garantire un'architettura sanitaria globale più forte, equa e dinamica.
Sempre oggi è stato affidato al professor
Peter Piot l'incarico di ricoprire, nell'ambito del suo mandato attuale, il ruolo di consulente scientifico principale della Commissione per le epidemie.
01 dicembre 2021
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