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Anelli (Fnomceo): "Bene il ministro, ora eliminare il tetto di spesa sul personale e investire anche sui medici del territorio"


08 NOV - “L’intervento del Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha proposto un’indennità accessoria per i medici e gli infermieri dei pronto soccorso, va nella direzione auspicata dalla Fnomceo: quella di rendere attrattivo il nostro Servizio Sanitario pubblico, arginando l’emorragia di professionisti specializzati proprio da questi presidi così cruciali. Più in generale, quella di investire risorse nella valorizzazione del capitale umano, riconoscendone il ruolo di muro portante del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
 
Così il Presidente della Fnomceo Filippo Anelli, commenta le anticipazioni di stampa, confermate poi dallo stesso Ministro, relative all’incentivo di novanta milioni di euro totali da destinare a chi lavora in prima linea.
 
“È sacrosanto valorizzare l’operato e la professionalità di questi colleghi, non solo migliorandone le condizioni di lavoro, ma anche con incentivi economici – spiega Anelli -. I ritmi insostenibili, l’altissimo livello di stress psicofisico, l’elevato rischio di aggressioni, il proliferare di denunce e citazioni in giudizio, spesso temerarie, demotivano i medici che lavorano nei pronto soccorso, spingendoli a trasferirsi in altri reparti o a migrare verso il privato. Solo la scorsa settimana sono state due le aggressioni in un pronto, quella ai danni della collega di Prato e quella contro due infermieri a Pesaro. Mentre è di questa mattina la violenza perpetrata a Pozzuoli, dove ieri il parente di una paziente ha cercato di strangolare un medico, sempre del pronto soccorso”.
 
“Altrettanta attenzione va riservata al personale del 118, che gestisce l’emergenza-urgenza sul territorio – aggiunge -. Anche qui, le ambulanze sono sempre più sguarnite di medici. Un vero e proprio allarme, come dimostrano i recenti casi di cronaca di Napoli e della Calabria, dove l’assenza di medici nel personale addetto ai soccorsi sarebbe costato la vita a tre persone. È assolutamente necessario che sui mezzi di soccorso avanzato, chiamati a intervenire nei casi, ad esempio, di infarti, ictus, incidenti stradali, siano presenti tutte le professionalità, il medico di Emergenza sanitaria territoriale e l’infermiere opportunamente formato, oltre all’autista-soccorritore, in modo da poter prestare subito e in sinergia la migliore assistenza possibile, senza perdere istanti preziosi”.
 
“Tornando a parlare degli ospedali, è il momento di fare un ulteriore passo, ed eliminare il tetto di spesa per il personale, che per molti anni, prima degli aumenti voluti dal Ministro Giulia Grillo e poi dallo stesso Roberto Speranza, doveva corrispondere all’importo 2004 ridotto dell’1,4 per cento – continua Anelli -. Occorre anche comprendere le altre ragioni, se ve ne sono, della mancata assunzione di medici, per porvi rimedio. Questo darebbe modo alle Regioni di poter finalmente effettuare una corretta programmazione delle assunzioni, sollevando i medici dagli effetti della carenza di personale e migliorando le condizioni di lavoro”.
 
“Infine, è necessario investire, per rafforzarla, sulla medicina del territorio, che – conclude Anelli – deve essere il vero front office del servizio sanitario nazionale. Potenziarla significa alleggerire i pronto soccorso, abbattendo gli accessi inappropriati, oltre a ridurre, in generale, le liste di attesa. I due versanti, il territorio e l’ospedale, sono le due facce di una stessa medaglia: entrambi, insieme, costituiscono il Servizio Sanitario nazionale e vanno valorizzati allo stesso modo, per fornire la migliore e più completa assistenza ai cittadini”.

08 novembre 2021
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