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Cittadini (Aiop): "Alla sanità privata critiche ingenerose e immotivate"


02 APR - “L’epidemia di Covid-19 è un’emergenza senza precedenti, ed è inevitabile che stia mettendo a dura prova il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che pure è, incontrovertibilmente, uno dei sistemi più all’avanguardia del mondo, che sta dando una risposta di efficienza complessiva e di straordinaria e generosa partecipazione di tutti i suoi protagonisti. Una risposta di Sistema. Una riflessione approfondita sulle criticità, che sono emerse e stanno emergendo, è un dovere ineludibile, ma non commettiamo il consueto “italico” errore di non apprezzare un modello che altri Paesi, oggi, in analoga emergenza sanitaria, stanno prendendo a esempio virtuoso. Ci sarà tempo e modo per dar seguito, meno a caldo, a un’analisi di ordine strategico sul futuro della nostra sanità”.
 
È il commento di Barbara Cittadini, Presidente Nazionale Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), in relazione alle critiche mosse dall’ex Ministro Orlando rilasciate al quotidiano “La Stampa”.
 
“Sollecitata, inoltre, - prosegue la Presidente Cittadini - da alcune dichiarazioni che ho trovato ingenerose, relative al ruolo svolto dalla componente di diritto privato del nostro SSN, precipitando a conclusioni affrettate o ascrivibili a preconcetti ideologici, peraltro, non esattamente puntuali nel loro presupposto logico e fattuale, mi preme fissare soltanto alcuni punti fermi: innanzitutto, che proprio laddove la componente di diritto privato del SSN è maggiormente valorizzata – con strutture di eccellenza che si contraddistinguono per l’alta qualità delle cure, per livello tecnologico e per grande professionalità dei medici e del personale sanitario – il suo contributo si sta rivelando fondamentale e irrinunciabile per gestire l’emergenza e salvare vite umane; in secondo luogo, che la modulazione della nostra offerta di salute in regime di accreditamento – inclusa la definizione del numero di posti letto in Terapia Intensiva e Sub-Intensiva – non è una scelta lasciata al nostro libero arbitrio, ma è correlata a scelte di programmazione sanitaria da parte delle Regioni”.
 
“Sarebbe stato sufficiente per l’On. Orlando chiedere alle Istituzioni sanitarie e, soprattutto, ai Presidenti delle Regioni, di dare atto del contribuito che le nostre oltre 550 strutture, con i loro 100.000 lavoratori sanitari non medici e i 12.0000 professionisti sanitari stanno dando, in un momento drammatico per il Paese, riconvertendo i nostri ospedali in Centri Covid, lì dove ci viene chiesto, e supportando la componente di diritto pubblico a gestire le altre tipologie di malati, lì dove non riescono a farlo loro”, aggiunge la presidente dell'Aiop.

“La componente di diritto privato – conclude – è sempre stata e sempre sarà disponibile a confrontarsi con le Istituzioni, anche, per condividere un progetto per il potenziamento dell’assistenza ospedaliera e delle cure ad alta intensità”.

 

02 aprile 2020
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