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Fnomceo: “Accettiamo la sfida di riformare tutti insieme il nostro Ssn”


16 GEN - Doppio appuntamento istituzionale al Ministero della Salute per gli Ordini delle Professioni sanitarie e socio - sanitarie. Questa mattina si è infatti insediata, presso il Dicastero di Lungotevere Ripa 1, la Consulta permanente delle Professioni, istituita dal Ministro Roberto Speranza lo scorso 7 gennaio. A seguire, visti i gravi fatti avvenuti sin dall’inizio dell’anno, è stato convocato l’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari.
 
Due le funzioni principali della Consulta delle Professioni: quella, che potremmo definire di normale amministrazione, relativa al funzionamento degli Ordini; e quella, straordinaria, di una riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale.
 
“Accettiamo la sfida lanciata oggi dal ministro Roberto Speranza: quella di partecipare, come rappresentanti delle Professioni, al grande processo di riforma del nostro Servizio Sanitario Nazionale – afferma il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli -. Concordiamo con il Ministro: lo stanziamento di risorse è essenziale per sanare le criticità frutto di anni di tagli economici e per investire sul futuro. Ma, da solo, non basta. Occorre costruire una riforma che renda più forte il Servizio sanitario nazionale”.
 
E saranno tre le direttrici lungo le quali avviare il processo: un nuovo modello di programmazione della spesa; la valorizzazione del rapporto tra ospedale e territorio; la sanità digitale. A fare da fil rouge, una tematica trasversale, quella della formazione dei professionisti.
 
“La Consulta delle Professioni deve avere come obiettivo due aspetti. Il primo è la promozione della figura dei Professionisti, che esercitano una fortissima funzione sociale: garantiscono i diritti, e lo fanno mettendo in campo i principi deontologici della responsabilità, libertà, autonomia e indipendenza – aggiunge Anelli -. Il secondo è dare corpo allo spirito del Manifesto firmato un anno fa da tutte le professioni sanitarie e socio -sanitarie, che si concludeva con l’invito, rivolto al Governo, a porre al centro dell’agenda politica il tema della tutela e unitarietà del nostro Servizio Sanitario nazionale, riducendo le disuguaglianze di salute. L’incontro di oggi ci dimostra che siamo, finalmente, sulla strada giusta”.
 
“Sulla violenza contro gli operatori, prendiamo atto con soddisfazione della piena disponibilità del Ministro a licenziare celermente un provvedimento legislativo, e a farlo rispettando, in primis, la funzione principe del Parlamento, ricorrendo allo strumento del Decreto - Legge solo se non si dovessero rispettare i tempi – continua -. Con lo stesso ottimismo, recepiamo la disponibilità trasversale del Parlamento ad approvare il Disegno di Legge attualmente alla Camera. Disegno di Legge perfezionabile, laddove non tiene conto delle criticità organizzative e di sistema e riversa il problema, con l’aggravio delle pene, solo sul cittadino responsabile dell’atto di violenza. Violenza che, ricordiamolo, non va mai accettata o giustificata, ma è anche effetto collaterale di carenze strutturali che creano disagio agli utenti e rendono insicure le sedi”.
 
“Vanno quindi ripensati i modelli di continuità assistenziale; vanno potenziate, come è ben stato rilevato dal Comandante dei Nas, Generale Adelmo Lusi, le difese passive negli ambulatori di guardia medica e le tutele per le visite domiciliari. Va fatta una battaglia culturale, tramite la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la formazione dei professionisti – conclude -. Ringraziamo il Ministro della Salute Roberto Speranza per aver convocato l’Osservatorio, luogo fertile di sinergie e laboratorio di idee e programmi; i Carabinieri del Nas per il loro costante supporto; i colleghi delle altre professioni per l’unità d’intenti ancora una volta dimostrata”.

16 gennaio 2020
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