Fismu: “I nostri migliori auguri al ministro designato”
04 SET - Alla vigilia del giuramento, domani, del cosiddetto Conte Bis, Francesco Esposito, segretario generale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, fa un appello, al prossimo Esecutivo 5 Stelle-PD: “Sia il governo della discontinuità, visto che la parola cambiamento non ha portato fortuna alla precedente maggioranza. In questo senso facciamo i nostri migliori auguri al ministro designato, Roberto Speranza. Ma alla nuova compagine diciamo: niente trucchi, è giunto il momento di rimettere davvero la sanità al centro dell’agenda politica del Paese. E i sindacati medici, recuperando autonomia (quella dimenticata) e iniziativa, unitariamente, devono aprire un confronto urgente, e senza paure, con il prossimo governo, e con le Regioni”.
“Abbiamo perso un anno - aggiunge - con assegni in bianco che si sono rilevati effimeri. Nulla nella lotta al precariato: con circa 15mila camici bianchi, tagliati fuori dalle scuole di specializzazione, per le poche borse previste, negli anni scorsi, e, però, impiegati in prima linea negli ospedali e nel territorio con contratti ‘spazzatura’. Niente, infine, sul versante della battaglia contro le aggressioni ai medici: nessuna nuova legge approvata. La violenza continua e a pagarla sono i nostri colleghi tutti i giorni”.
“Al nuovo Esecutivo, che giura domani, sul quale si attende il voto di Fiducia - conclude Esposito - chiediamo una cambiamento vero, non a parole, e forte discontinuità rispetto al passato. Al futuro ministro Speranza, proporremo un pacchetto di proposte sul nodo della cronicità e della mutata domanda di salute, sul ruolo del servizio pubblico e sulle prerogative e limiti delle Regioni, per ridurre il gap tra sud-nord e garantire servizi degni per i cittadini in tutto il Paese. Ma anche sulla necessità di un nuovo strumento normativo per un contratto unico dei medici del Ssn, per la lotta contro il precariato, per dare risposte agli esclusi del sistema di formazione specifica e specializzazione, i cosiddetti camici grigi, per una rivoluzione dell’accesso, per una revisione del decreto Calabria, per sconfiggere l’epidemia delle aggressioni e mettere in sicurezza il personale e le strutture, per prevedere risorse adeguate per il territorio, da anni scarse, e garantire così l’assistenza h24. Se non ora, quando!”.
04 settembre 2019
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