Tavolo Mef/Campania. Conti in ordine, promosso il Piano ospedaliero ma sui Lea la Regione vacilla
12 APR - È un braccio di ferro durissimo quello tra la regione Campania e il ministero della Salute. E l’esito finale è ancora tutto da decidere. Se ieri dal tavolo di verifica per il Piano di rientro, i conti della Regione hanno ricevuto il placet dei tecnici del Mef, grazie a un equilibrio finanziario complessivo, ormai da cinque anni, e a un avanzo di amministrazione “certo” di due milioni di euro (ma nelle casse regionali ce ne sarebbero almeno 30), per quanto riguarda il raggiungimento dei parametri di legge previsti per i Lea, proprio non ci siamo.
Gli indicatori di qualità delle cure erogate nel 2017, non arrivano alla sufficienza: sono infatti al di sotto della soglia minima di 160 prevista per legge (la Campania si ferma a 153). E a nulla sono servite le proiezioni in positivo per il 2018 prospettate dai tecnici della Regione che descrivono un netto miglioramento dei Lea (raggiungerebbero un valore pari a 163). Per il ministero della Salute è bocciatura. Non possono esserci “figli e figliastri”: la legge prevede parametri certi e questi, per il momento, ancora non ci sono. La prossima verifica ci sarà a luglio. E solo allora si vedrà se la Campania merita la promozione. Insomma, a bocce ferme, non ci sono le condizioni per l’uscita dal commissariamento.
Non sono mancate tensioni anche sul fronte dell’edilizia sanitaria. Sono tante, secondo il ministero, le criticità sull’Accordo di programma presentato nel 2018. che già aveva subito una serie di restyling, oltre a una serie di integrazioni richieste dal Nucleo per gli investimenti in sanità.
Insomma, gli scenari sono ancora fumosi. E il commissariamento rimane nel limbo, sospeso tra il “giudizio” favorevole del vice ministro del Mef,
Massimo Garavaglia secondo il quale può essere cancellato e quello decisamente negativo dei pentastellati che non mollano la presa e puntano alla sostituzione del Governatore campano con un Commissario nuovo di zecca.
“Al tavolo ministeriale è stato certificato quanto andiamo denunciando da anni – ha dichiarato
Valeria Ciarambino, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle – ovvero, che per far rientrare i conti e mettere le carte a posto De Luca ha messo in atto un’operazione esclusivamente contabile che ha contribuito a negare, giorno dopo giorno, il sacrosanto diritto alla salute ai cittadini della Campania. È emerso che la sanità in Campania non solo non raggiunge neppure la soglia della sufficienza, ma versa in condizioni disastrose, come denunciamo da anni, dopo ispezioni che effettuiamo negli ospedali della nostra regione e raccogliendo le istanze e il grido di dolore dei nostri cittadini. Il commissariamento deve dunque proseguire e la Lega se ne faccia una ragione.
Va nominato al più presto un nuovo commissario – ha concluso – che sostituirà il governatore dei fallimenti grazie anche a una norma, voluta dal Movimento 5 Stelle, che reintroduce l’incompatibilità tra il ruolo di presidente di Regione e commissario ad acta. Incompatibilità che fu cancellata dall’allora premier Renzi su ordine dello stesso De Luca, un personaggio che fa della politica un strumento di potere nell’esclusivo interesse personale e di pochi eletti”.
12 aprile 2019
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