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Question time/3. Terapie Car-T: “Irccs Pascale di Napoli escluso dal progetto per mancanza casistica di pazienti trattati”


10 APR - "Nel caso specifico dell'Irccs Fondazione Giovanni Pascale di Napoli, preciso innanzitutto che, indipendentemente dai tempi in cui è pervenuta la richiesta, questa non ha riportato nella documentazione pervenuta alcuna attività in corso di somministrazione di terapie Car-T né ha fatto riferimento ad alcuna casistica di pazienti trattati. Si basa, dunque, esclusivamente su tali motivazioni, che non debbono in alcun modo incidere sull'indiscusso valore del Pascale, la decisione di non includere l'istituto nel gruppo di progetto".
 
Lo ha spiegato questo pomeriggio il ministro della Salute, Giulia Grillo, rispondendo in Aula alla Camera all'interrogazione presentata da Michela Rostan (LeU) riguradante chiarimenti e iniziative in merito all'esclusione dell'Istituto nazionale tumori-Fondazione Giovanni Pascale di Napoli dal primo gruppo degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico ammessi al progetto per lo sviluppo dell'immunoterapia sperimentale Car-T.
 
Questa la risposta integrale del ministro Grillo: 
 
"Innanzitutto va ricordato che si deve all'iniziativa di questo Governo la scelta concreta di sostenere, attraverso la destinazione di specifiche risorse, lo sviluppo della tecnologia antitumorale sperimentale del Car-T. Se, dunque, ci troviamo, oggi, in quest'Aula, per discutere delle modalità con le quali tale sperimentazione dovrà essere condotta, nonché dei criteri in base ai quali dovranno essere impiegati i 10 milioni di euro a tal fine destinati, ciò si deve alla convinta azione di questo Governo che ha tradotto in realtà le aspettative dei tanti pazienti che attendono, non senza trepidazione, lo sviluppo di queste terapie sperimentali.
 
Tanto doverosamente premesso passo allo specifico quesito posto con l'interrogazione in esame. Al riguardo, desidero informare che l'individuazione degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico componenti il gruppo di progetto per la ricerca delle nuove tecnologie Car-T per la cura dei tumori è stata basata esclusivamente su criteri di natura tecnico scientifica e sull'attento esame della documentazione presentata dagli istituti che hanno partecipato alla ricognizione, che è stata effettuata dal Ministero, al fine di individuare quelli già impegnati nelle attività di ricerca inerenti alle terapie Car-T e rispondenti ai criteri indicati dal legislatore.Devo, peraltro, far presente che, nell'ambito di tali criteri, si è tenuto conto anche di quelli ulteriori che il Parlamento ha voluto indicare, approvando, proprio in quest'Aula, nella seduta del 30 dicembre 2018, uno specifico ordine del giorno alla legge di bilancio.
 
Andando al caso specifico dell'IRCCS Fondazione Giovanni Pascale di Napoli, preciso innanzitutto che, indipendentemente dai tempi in cui è pervenuta la richiesta, questa non ha riportato nella documentazione pervenuta alcuna attività in corso di somministrazione di terapie Car-T né ha fatto riferimento ad alcuna casistica di pazienti trattati. Si basa, dunque, esclusivamente su tali motivazioni, che non debbono in alcun modo incidere sull'indiscusso valore del Pascale, la decisione di non includere l'istituto nel gruppo di progetto.
 
Voglio in ogni caso precisare che proprio nell'ottica della più ampia partecipazione del mondo scientifico al processo che si sta avviando, si è ritenuto di coinvolgere comunque tutti gli IRCCS che hanno aderito alla ricognizione e tra questi, ovviamente, anche il Pascale, con l'obiettivo di creare una diffusa expertise in grado di sviluppare appieno le potenzialità dell'innovativo trattamento.
 
Desidero infine segnalare che le scelte compiute sono state recentemente illustrate ad autorevoli rappresentanti dell'Istituto Pascale, i quali hanno convenuto che, tenuto conto che l'ampio coinvolgimento di tutti gli IRCCS aderenti all'iniziativa conferirà certamente ulteriore valore sia a livello nazionale che internazionale all'attività in corso, non sia opportuno rivedere l'impianto di lavoro finora adottato".
 
In sede di replica, Michela Rostan (LeU) ha dichiarato: "Presidente, ringrazio il Governo per la risposta, che ovviamente non ci soddisfa: perché, se è vero che c'è stato un lieve sforamento nella presentazione, è altrettanto evidente, per comunicazione ufficiale dello stesso Ministero, che la pratica è stata valutata nel merito lo stesso, e quindi non è certo quel piccolissimo ritardo ad aver causato l'esclusione di un istituto di pregio e di fama internazionale come il Pascale da un progetto di questo tipo.
 
Però, Ministro, questa esclusione ci preoccupa e per noi è scandalosa, perché è maturata nel merito; e quindi qui bisognerebbe rendere conto delle ragioni, dal momento che ci appaiono incomprensibili, perché non si collegano né alla qualità della struttura, né tantomeno a quella della proposta. Questa esclusione ci amareggia ancora di più, perché c'è un altro motivo di fondo grave nel leggere la lista degli istituti ammessi, e qualcosa salta subito agli occhi: non ce ne sono del Sud, non ci sono istituti del Sud; due di Roma, uno di Milano, uno di Padova, uno piemontese ed uno romagnolo. Alcuni poi di questi istituti sono addirittura privati, come privata ad esempio è la società MolMed, che è una costola del San Raffaele, e che si interessa proprio di innovazione in oncologia, ed appare in chiaro conflitto di interessi, dal momento che un'azienda privata che può produrre anche Car-T entra, guarda caso, proprio nel gruppo che decide come si erogano i soldi per le Car-T.
 
C'è qualcosa allora, Ministro, che non torna in questa vicenda e che ci preoccupa. Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza, perché tutto questo gioco noi pensiamo che avvenga sulla pelle delle persone, dei malati, ma soprattutto sulla pelle di chi sta peggio".

10 aprile 2019
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