Fofi: “Principi di universalità ed equità sono oggi messi in forse da una politica che ha privilegiato la contabilità rispetto all’efficienza e all’efficacia”
12 DIC - “Giusto ricordare oggi i quarant’anni del Servizio sanitario nazionale, rendere omaggio a chi rese possibile questa rivoluzione dell’assistenza e ringraziare i due milioni di professionisti che ogni giorno operano a tutti i livelli per tutelare la salute dei cittadini. Una compagine al servizio della collettività di cui i farmacisti sono una componente fondamentale: nelle strutture sanitarie come sul territorio, nei grandi e nei piccoli centri” dice il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani,
Andrea Mandelli, a commento della cerimonia svoltasi oggi a Roma nell’Auditorium del Ministero della Salute.
“Allo stesso tempo – prosegue - è doveroso ricordare come i principi di universalità ed equità alla base del nostro sistema sono oggi messi in forse da una politica che ha privilegiato la contabilità rispetto all’efficienza e all’efficacia. Oggi la Ministra della Salute
Giulia Grillo ha definito il Servizio sanitario come la più grande impresa del paese”.
“E’ vero, e allora non va dimenticato che nelle imprese occorre investire per la ricerca, per i miglioramenti organizzativi, per il personale e per la sua formazione - prosegue Mandelli - soprattutto quando all’orizzonte si profilano enormi cambiamenti, che nel caso della sanità sono rappresentati innanzitutto dal sempre maggiore impatto delle malattie croniche, dall’invecchiamento della popolazione e dal flusso, sempre più impetuoso, dell’innovazione. Certamente gli investimenti devono essere oculati e mirati e si impongono un’applicazione scientificamente rigorosa del concetto di appropriatezza e una lotta serrata allo spreco; ma questo non può essere un alibi per restringere il perimetro della tutela della salute dei cittadini che, lo si è visto in questi anni di crisi, costituisce un importante elemento di coesione sociale. Il Servizio Sanitario Nazionale deve essere sostenibile, perché non possiamo rinunciare ai valori su cui è fondato, ma per garantire questo risultato occorre riorganizzare le priorità del paese.
“La bellezza della Legge 833 del 1978 - conclude il presidente della FOFI - risiede anche nell’aver disegnato un sistema aperto al rinnovamento, capace di adattarsi al mutare delle esigenze: servono impegno e idee e la nostra professione ha dato e darà sempre il suo contributo”.
12 dicembre 2018
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