M5S: “Politica piegata da corporativismo delle poltrone”
25 OTT - “Il voto contrario espresso rispetto al Ddl Sanità era inevitabile: non potevamo esprimerci diversamente rispetto a un provvedimento che ha visto le forze della maggioranza e il Ministero della Salute piegarsi ai diktat degli ordini professionali. Il risultato è un provvedimento fortemente corporativista, che evidenzia una matrice retrograda e arcaica della sanità. Il Ministro della Salute ha preferito occuparsi delle poltrone di chi ambisce all'estensione di poteri e poltrone piuttosto che trovare soluzioni per la riduzione di enti inutili che gravano sulle tasche dei professionisti della salute”.
Così i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali e il collega pentastellato Massimo Baroni motivano le ragioni del voto contrario espresso dal loro Gruppo M5s al Ddl Sanità.
“La Camera ha mantenuto la dislocazione obsoleta e inefficiente degli ordini, su base provinciale, al fine di mantenere lo status quo e, soprattutto, questo farà sì che le poltrone si moltiplicheranno, passeranno da circa 6 mila a 22 mila. Poltrone che ovviamente richiederanno uffici, personale amministrativo, gettoni e diarie. A pagare questa proliferazione delle spese ovviamente saranno gli iscritti agli albi.
Se a questo aggiungiamo che gli ordini sanitari possono continuare a sfuggire alle norme sulla trasparenza; che l’introduzione sul limite dei due mandati negli ordini è ingannevole perché più formale che sostanziale , che i revisori dei conti continuano ad essere scelti all’interno degli ordini - e non tra professionisti in possesso dello specifico titolo – e che le disposizioni sulla dirigenza del Ministero della Salute si pongono in conflitto con la cosiddetta delega Madia e con la disciplina dirigenziale valida per tutte le pubbliche amministrazioni, risulta chiaro che il nostro voto non avrebbe potuto essere diverso rispetto a quello espresso”.
25 ottobre 2017
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