Liste d’attesa. Spi Cgil FVG: “Serve urgentemente un Piano straordinario”
L’emergenza Covid ha peggiorato una situazione già critica: “Per una cataratta i tempi di attesa sono di almeno 2 anni”, spiega Roberto Treu, segretario regionale pensionati Cgil. “Da tempo abbiamo chiesto alla Regione un Piano straordinario per abbattere le liste di attesa, come già avvenuto in altre Regioni. La risposta non può essere solo quella di dirottare le prestazioni al privato convenzionato”.
14 GIU - Si sta via via ritornando alla normalità con le attività ospedaliere e, se da una parte si tira un sospiro di sollievo, per contro c’è un pregresso non trascurabile di prestazioni da evadere. Ed è questo che più preme alle OO.SS., e cioè che ora sia previsto un piano straordinario per far fronte a tutte quelle attività rimaste ferme in questi mesi senza far attendere ai cittadini lunghe liste di attesa.
“Per operare un’ernia in molti ospedali del FVG ci vogliono più di 13 mesi – spiega
Roberto Treu, segretario regionale pensionati CGIL – per una cataratta i tempi di attesa sono di almeno 2 anni e, se si chiama il CUP, per alcune prestazioni gli operatori dicono di ri-telefonare il prossimo giugno 2022! E’ questo ora il problema da risolvere: non fare aspettare altrettanto tempo ai pazienti per mancanza di personale e per le lunghe liste di attesa che nel tempo si sono accumulate. Tutto ciò ne dà testimonianza anche la recente denuncia degli urologi, come l’Associazione del malato, che ha più che raddoppiato le segnalazioni dei pazienti che non riescono ad accedere alle cure”.
“Da tempo – continua il segretario regionale pensionati CGIL - abbiamo chiesto alla Regione un Piano straordinario per abbattere le liste di attesa, come già avvenuto in altre Regioni. La risposta non può essere solo quella di dirottare le prestazioni al privato convenzionato. La sanità nel FVG è peggiorata, e non solo a causa della pandemia, che peraltro ha visto la Regione in FVG in testa per la tragedia dei contagi e dei morti nelle case di riposo durante la prima ondata, e, nella seconda, essere per molte settimane la peggiore Regione in Europa sia per numero di morti che di contagiati rispetto alla popolazione! La riforma regionale della sanità va in direzione opposta ai bisogni e agli indirizzi della sanità moderna”.
Secondo la Spi Cgil, nulla è previsto per rafforzare la sanità nel territorio e per favorire la domiciliarità, come anche previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel quale si parla di potenziamento dei servizi socio-sanitari sul territorio, come le case di comunità, i servizi domiciliari, la Centrale Operativa Territoriale, li infermieri di comunità, il potenziamento dei distretti, ecc. Di tutto questo, secondo il segretario regionale pensionati CGIL non c’è traccia nella linea regionale della programmazione nella regione FVG.
“Fra l’altro - conclude Treu - questi sono problemi che abbiamo segnalato ancora prima della pandemia e che con l’emergenza sanitaria le cose sono solo che peggiorate. La mia richiesta è di attuare un profondo cambio di rotta”.
Endrius Salvalaggio
14 giugno 2021
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