Vaccini Covid. Regione e Mmg non trovano l’accordo. Duro intervento dei medici ospedalieri: “Basta inutile polemiche”
Per alcuni il nodo riguarderebbe i compensi, per altri le questioni organizzative, fatto sta che nel FVG l’accordo tra mmg e Regione non è ancora stato raggiunto. L’Anaao e l’Aaroi Emac si mettono in mezzo con una nota durissima nei confronti dei colleghi del territorio: “La situazione pandemica drammatica dovrebbe indurre i mmg a mettersi disposizione senza sollevare inutili, polemici e pretestuosi confronti di retribuzioni e premialità”.
08 MAR - Per accelerare la campagna vaccinale tutte le Regioni stanno siglando accordi per il coinvolgimento dei medici di medicina generale. Ma in Fvg l’intesa sembra ancora distante. La stampa locale parla da una parte di divergenze in merito ai compensi, dall’altra parte di questioni inerenti gli aspetti organizzativi.
Polemiche in cui si sono inseriti con un comunicato stampa durissimo le organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica Anaao Assomed e Aaroi Emac Friuli Venezia Giulia. Con parole che potrebbero irritare qualcuno ma anche dare una scossa alle trattative.
“Apprendiamo dagli organi di stampa l’inutile polemica di questi giorni tra Fimmg e Assessorato alla Salute del Friuli-Venezia Giulia in merito a supposte pretestuose richieste dei MMG per insoddisfacenti prebende economiche legate ad un futuribile inizio di una campagna vaccinale a loro carico”, esordiscono Anaao e Aaroi. Che sottolineano poi come sia “forte la preoccupazione per i nostri pazienti/cittadini che da un anno ormai hanno sempre maggiori difficoltà ad essere seguiti ed adeguatamente trattati dai propri MMG, determinando un ingente sovraccarico di lavoro ai Pronto Soccorso ed agli ospedali in genere, con una medicina ospedaliera che di fatto nell’ultimo anno ha supplito completamente alle carenze croniche riacutizzate della medicina territoriale”.
“Tutto ciò - osservano i sindacati della Dirigenza medica - sarebbe ulteriormente messo in crisi se ai nostri MMG venisse chiesto anche di eseguire le vaccinazioni oltre che a quanto sembra anche i tamponi. Ci chiediamo quale sia la disponibilità di spazi e di tempo necessari per tale ulteriore compito lavorativo e riteniamo che il loro apporto sulle reali necessità e sull’urgenza attuali sarebbe assolutamente marginale”.
Ma la stoccata di Anaao e Aaroi ai colleghi della medicina generale va oltre: “La situazione pandemica drammatica in evoluzione negativa progressiva in questi giorni dovrebbe indurre tutta la categoria medica, MMG compresi, a mettersi a disposizione nei modi e nei tempi più efficienti ed efficaci possibili, non sollevando inutili, polemici e pretestuosi confronti di retribuzioni e premialità tra medici della dipendenza pubblica e medicina convenzionata. Al momento la campagna vaccinale all’interno degli ospedali è partita per la parte medica solamente grazie alla immediata, implicita, effettiva disponibilità dei medici ospedalieri senza alcun accordo o retribuzione concordata”.
I due sindacati ne hanno anche per la Regione: “L’impegno prioritario della Regione deve essere quello di intensificare la campagna vaccinale, non di perdere tempo a discutere di compensi. A questo proposito esprimiamo forte dissenso sulla scelta di affidare la regia dell’operazione non all’Agenzia Regionale di Coordinamento alla Salute bensì al Direttore Sanitario dell’Azienda di Pordenone, decisione senza alcun senso logico né pratico”, osservano. “In quest’ottica e su questa linea ribadiamo la disponibilità massima dei medici ospedalieri, gli stessi che ogni giorno lottano e combattono nei reparti COVID contro questa pandemia infinita, a mettersi ulteriormente a disposizione del Servizio Sanitario Regionale per favorire a tutti i livelli ed in tutti i contesti possibili la campagna vaccinale, PRIORITA’ ASSOLUTA per ridurre ospedalizzazione e mortalità”.
“Grande stupore - secondo Anaao e Aaroi - desta inoltre il fatto che l’ASSESSORE alla Salute sia determinato ad incontrare ripetutamente soggetti ed istituzioni della medicina convenzionata del FVG e da vari mesi ormai abbia completamente dimenticato ed ignorato le rappresentanze della Dirigenza Medica, che ha dovuto farsi carico giorno e notte, festività comprese, senza soste, di ogni aspetto della emergenza”.
Per Anaao e Aaroi è “arrivato il momento di ripensare e riprogettare il modello della assistenza territoriale in continuità con le strutture ospedaliere e distrettuali: il contesto attuale impone una revisione della organizzazione. Sarebbe bene e meglio per tutti che si iniziasse a pensare, come già suggerito anche a livello nazionale, di includere la medicina generale all’interno del sistema per dare miglior gestione, controllo ed efficacia al servizio sanitario”.
08 marzo 2021
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