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Ospedale Latisana. Serracchiani e Telesca rassicurano il Consiglio Comunale: “Sarà rafforzato”

Sulle polemiche per la chiusura del punto nascita, l’assessore alla Salute ha evidenziato che i parametri  "sono stati condivisi in sede di conferenza Stato-Regione. Non è dunque abolendo la riforma sanitaria che si salvano i punti nascita”. Serracchiani chiede al sindaco di convocare un tavolo Regione, sindaci e cittadini per confrontarsi sul futuro dell’ospedale.

26 LUG - L’ospedale di Latisana “verrà rafforzato nei servizi di cui necessita il territorio. Inoltre siamo pronti a confrontarci e discutere nella massima trasparenza sui dati che riguardano questa struttura, nell’ambito di un tavolo tecnico composto dai sindaci e, se di loro interesse, anche ad una rappresentanza dei cittadini. Con altrettanta chiarezza assicuro che nella nostra riforma sanitaria non è presente, in alcun articolo, la chiusura del punto nascita del nosocomio”. Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani partecipando ieri, insieme all’assessore alla salute Maria Sandra Telesca e al direttore della direzione centrale alla Sanità Adriano Marcolongo al consiglio comunale aperto svoltosi questo pomeriggio a Latisana. Dopo l’apertura dei lavori da parte del primo cittadino Daniele Galizio, c’è stato un dibattito con l’intervento dei consiglieri comunali e di alcuni sindaci del mandamento nonché della rappresentante del comitato Nascere a Latisana.

“La presidente - riferisce una nota della Regione - nel suo intervento, ha innanzitutto ricordato l’utilità della seduta del Consiglio comunale ‘che permette di fare chiarezza - ha detto - su molti aspetti legati alla riforma sanitaria con ricadute importanti sul territorio’. Quindi il passaggio sul punto nascita “argomento che – ha spiegato Serracchiani - va al di fuori della nostra riforma della sanità perché nella nostra legge non c’è alcun articolo in cui si parli della chiusura”. Quindi Serracchiani si è voluta soffermare sui numeri che gravitano attorno alla struttura “dati che vengono rilevati da chi ha l’obbligo della vigilanza e che poi che li trasmette. Proprio su quei numeri vorremo che si aprisse un ragionamento all’insegna della trasparenza. Per cui - ha aggiunto Serracchiani - chiedo formalmente al sindaco di Latisana di convocare un tavolo composto da Regione, sindaci dell’Uti del latisanese e ad una rappresentanza di cittadini per confrontarci su numeri certi e, al contempo, illustrare il presente e il futuro dell’ospedale”.

La presidente ha quindi illustrato le azioni concrete che porteranno ad un potenziamento dell’ospedale locale “come ad esempio con l’attivazione entro l’anno della risonanza magnetica, ma anche con le nuove assunzioni già avvenute nel pronto soccorso. A ciò si aggiungerà poi l’incremento degli infermieri, che verranno attinti dagli oltre 650 che sono risultati idonei nell’ultimo concorso e dei quali 200 entreranno in servizio entro la fine del 2016 in tutto il Friuli Venezia Giulia”. Per Serracchiani, nel futuro dell’ospedale di Latisana c’è “l’importante ruolo che deve assumere per la gestione dell’emergenza e dell’urgenza, sia per la sua dislocazione geografica sia per il rafforzamento delle specialità che ha già al suo interno”.

Dal canto suo l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca ha ribadito che “a definire i parametri affinchè i punti nascita restino aperti o meno è una comunità scientifica, che li ha determinati in base a criteri oggettivi, che poi sono stati condivisi in sede di conferenza Stato-Regione. La riforma sanitaria tiene conto di aspetti molto più ampi, generali e complessivi. Non è dunque abolendo la riforma sanitaria che si salvano i punti nascita, perché a definirne il loro futuro non è la Regione, nonostante quanto si insiste a ripetere, ma la sicurezza di madri e nascituri”. Quindi Telesca ha spiegato il problema del reclutamento dei pediatri “per i quali si è fatta una ricerca ma che invece optano per il servizio sul territorio rispetto alla professione ospedaliera”.

 

26 luglio 2016
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