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Fvg. Via libera al regolamento per ricoveri umanitari dei cittadini non Ue

Il trattamento richiesto dal paziente dovrà avere carattere di urgenza. Un attestato medico dovrà dichiarare l'indisponibilità di cure adeguate nel Paese di residenza. Il paziente dovrà provvedere, con risorse esterne al Fondo sanitario regionale, alle spese per il trasporto, viaggio, soggiorno e al successivo rientro al Paese di residenza.

05 MAG - Approvato dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia il regolamento recante i criteri e le modalità per l'autorizzazione dei ricoveri e delle prestazioni a favore di cittadini stranieri provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione europea. “Principali beneficiari di queste misure sono soprattutto i bambini con gravi patologie che non possono essere curati nella nazione in cui vivono”, spiega una nota della Giunta che annuncia il via libera al provvedimento che, si legge nella nota, “prende le mosse dalla legge regionale 9 dicembre 2015 contenente le norme per l'integrazione sociale delle persone straniere immigrate; all'articolo 21 si prevedeva il rimborso agli enti del servizio sanitario regionale delle spese sostenute a favore dei ricoveri compiuti per ragioni umanitarie, sulla base di un apposito regolamento. Ed è su quest'ultimo che si è soffermata la giunta definendone e approvandone il suo articolato”.

Per quanto riguarda i criteri per l'ammissione al ricovero, la nota regionale spiega che il beneficiario deve essere e residente in un Paese non appartenente all'Unione Europea e con il quale non sussistono rapporti convenzionali o accordi bilaterali con l'Italia in materia di assistenza sanitaria. Inoltre la persona deve essere affetta da una patologia il cui trattamento riveste carattere di urgenza (pericolo di vita, aggravamento della malattia comportante grave disabilità fisica) e non può essere erogato nel Paese di residenza.
 
L'interessato potrà entrare in territorio italiano unicamente per l'intervento, autorizzato con rilascio del permesso di soggiorno per cure mediche. Il richiedente dovrà poi provvedere, con risorse esterne al Fondo sanitario regionale, alle spese per il trasporto, viaggio, soggiorno e al successivo rientro al Paese di residenza. La richiesta di ricovero deve essere infine accompagnata da una relazione clinica, sottoscritta da un medico di una struttura sanitaria del Paese di provenienza, che attesti le condizioni di salute del soggetto interessato e il carattere di urgenza del ricovero nonché l'indisponibilità di cure adeguate alla complessità della situazione clinica nel Paese di residenza.

“La richiesta – conclude la nota - è valutata da un'apposita Commissione, costituita presso la Direzione Salute e Politiche sociali. Per il 2016, la spesa sostenibile complessiva è pari a 100 mila euro mentre il limite massimo di spesa per ciascun ricovero sarà pari a 30 mila euro”.

05 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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