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FVG. Serracchiani: “Burlo di Trieste dovrà essere sempre più a servizio di tutta la Regione”

La presidente annuncia che la Giunta sta “valutando” progetti “molto ambiziosi" per l'Istituto. Per la Chirurgia pediatrica l'idea è rendere il Burlo punto di riferimento regionale e utilizzare i suoi professionisti anche in tutti gli altri ospedali di rete della Regione.

22 GEN - "Abbiamo positivamente apprezzato il lavoro fatto in questi ultimi otto mesi dal Burlo con il cambio di direzione. Ora, stiamo valutando progetti molto ambiziosi per questo Istituto che è, e sempre di più deve diventare, il riferimento per tutto il tema materno-infantile in Friuli Venezia Giulia, così come previsto nella Programmazione sanitaria regionale". Ad affermarlo è la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ieri a Trieste ha incontrato, insieme all’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, il direttore generale dell'istituto materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, Gianluigi Scannapieco.

Serracchiani ha spiegato che la Giunta intenda lavorare “di più sul percorso della gravidanza anche in un'ottica di prevenzione dei problemi al momento del parto e su questo il Burlo sicuramente può dire la sua e sarà il regista di tutto il Programma”. Ha poi annunciato che, “per quanto riguarda le attività future, ci sono progetti per sviluppare maggiormente tutto il sistema della Chirurgia pediatrica, divenendone punto di riferimento regionale e utilizzando i professionisti del Burlo anche in tutti gli ospedali di rete della nostra regione: portiamo così queste professionalità e queste eccellenze a servizio dell'intero Friuli Venezia Giulia".

"Si tratta di un obiettivo ambizioso", ha rimarcato Telesca, ma "ci stiamo lavorando e credo che a breve avremo modo di poterlo spiegare meglio e di stipulare degli accordi con le Aziende della nostra Sanità regionale".

"Siamo un Istituto di ricerca e di assistenza che deve dare l'eccellenza e deve metterla a disposizione di tutta la regione e anche al di fuori dei confini regionali", ha affermato Scannapieco. "Ciò può avvenire in vari modi. Quello più tradizionale, e più semplice, è che le mamme e i bambini vengano al Burlo, e questo è inevitabile in alcuni casi più complessi, in cui sono richiesti approfondimenti importanti. Ma in molte situazioni può essere molto più pratico che siano gli stessi nostri professionisti ad andare sul territorio e verificare le situazioni che meritano di essere prese in carico dal Burlo rispetto a quelle che possono essere gestite in loco in tranquillità". Senza dimenticare “il supporto che oggi possono fornire i sistemi di teleconsulto e di tele refertazione”.

22 gennaio 2016
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