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Invecchiamento, Telesca: “La Riforma serve anche ad affrontare questo capitolo”

L’assessore commenta l’allarme dell’Ocse sul fatto che i sistemi sanitari siano impreparati a far fronte al fenomeno dell'invecchiamento. Tra i punti di forza della Regione c’è, secondo Telesca, il nuovo Accordo integrativo con i Medici di famiglia “che consentirà ai cittadini di avere nell'ambulatorio un punto di riferimento aperto più a lungo nell'arco della giornata e più giorni alla settimana”.

18 GEN - "Fin dall'inizio della legislatura stiamo affrontando con serietà e concretezza le ripercussioni sul sistema sanitario e sociale del progressivo invecchiamento della popolazione. Va in questa direzione anche l'Accordo integrativo con i Medici di famiglia, sottoscritto nei giorni scorsi e ratificato dalla Giunta regionale, per dare corso all'organizzazione dell'assistenza medica primaria così come rivista dalla legge di Riforma del sistema sanitario (legge regionale 17/2014)". Ad affermarlo, in una nota, è l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca commentando l'analisi fatta dagli esperti dell'Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), secondo i quali in linea generale "i sistemi sanitari non sono pronti" a far fronte al fenomeno dell'invecchiamento.

"Ci stiamo – ha spiegato Telesca - attrezzando per affrontare quella che altrimenti è destinata a essere una criticità. L'invecchiamento della popolazione ci impone di modificare il nostro modo di fare Sanità e Assistenza. Con la Riforma abbiamo indicato il percorso da seguire e ora, passo dopo passo, stiamo facendo le diverse tappe", ha proseguito l’assessore precisando che una di queste, "importante e innovativa" è rappresentata dall'Accordo integrativo con i Medici di famiglia che, prevedendo il progressivo sviluppo (da completare entro il 2018) di un nuovo modello organizzativo, "va nella direzione di dare ai cittadini più servizi sul territorio, mettendo insieme, sotto il profilo sia organizzativo che scientifico, i professionisti, anche per condividere il modo di fare prevenzione e affrontare le diverse patologie".

"Oltre che accrescendo i rapporti e l'integrazione in rete con il resto del sistema salute (aziende sanitarie e ospedaliere) – ha illustrato Telesca - i Medici di famiglia sempre più dovranno avere un approccio diverso, proattivo, al prendersi cura delle persone, soprattutto gli anziani e i malati cronici, anticipandone possibili esigenze attraverso la programmazione di accertamenti e controlli tesi a evitare l'insorgere o le ricadute di patologie acute".

Telesca ricorda quindi che il nuovo Accordo integrativo ratificato “consentirà ai cittadini di avere nell'ambulatorio del proprio medico di fiducia un punto di riferimento aperto più a lungo nell'arco della giornata e più giorni alla settimana”. Cardine dell'Accordo è la Medicina di Gruppo Integrata (MGI), unica sede dove lavoreranno fianco a fianco almeno sei medici con un'apertura di non meno di otto ore giornaliere. "Un elemento importante - rileva Telesca - anche per ridurre in maniera significativa il ricorso inappropriato ai Pronto Soccorso degli ospedali". Parallelamente, come ricorda l'assessore, la nuova articolazione individuata dall'Accordo prevede anche la creazione di Centri di Assistenza Primaria (CAP), aperti per 12 ore al giorno, la cui caratteristica è il lavoro multiprofessionale in cui sono coinvolti medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti, infermieri, assistenti sociali, amministrativi.

In sostanza, "un presidio importante per i pazienti e le loro famiglie di una sanità moderna, pronta alle sfide dei prossimi anni, come appunto quella dell'invecchiamento".

18 gennaio 2016
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