Friuli Venezia Giulia. Iniziativa Ipasvi per umanizzazione delle cure. Un corso ad hoc per mille infermieri
E' un progetto pilota in collaborazione con la Regione e l'Università. Paoletti (Ipasvi Trieste): "Si tratta di favorire un approccio multi professionale e personalizzato che garantisca la presa in carico del problema di salute del paziente-cittadino, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale".
08 FEB - Formare e certificare oltre mille infermieri delle aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia in materia di umanizzazione delle cure. Questo l’obiettivo del progetto che
Flavio Paoletti, presidente Ipasvi Trieste e coordinatore del FVG, ha illustrato all’assessore regionale alla Salute
Maria Sandra Telesca nel corso del convegno regionale dell’Ipasvi.
“Si tratta – ha spiegato Paoletti ai convegnisti– di favorire un approccio multi professionale e personalizzato che garantisca la presa in carico del problema di salute del paziente-cittadino, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale. Proprio come prevede la normativa sanitaria recentemente riformata. Il progetto pilota di umanizzazione del caring, quindi, grazie alla sinergia fra Assessorato alla salute, Ipasvi, Università degli Studi di Trieste e Università degli Studi di Verona, potrebbe usufruire della certificazione della piattaforma europea Expero4care, a conclusione di un percorso formativo per un migliaio circa di infermieri professionisti delle Aziende AAS1-2-3-4-5, includendo gli ospedali di Trieste e di Udine, il Burlo Garofalo di Trieste e il Cro di Aviano, oltre a un centinaio circa di cittadini”.
Lo scopo, infatti, è quello di mettere al centro del percorso di salute dei pazienti l'umanizzazione delle cure e la professionalità del personale infermieristico: di valorizzare quindi anche l’aspetto etico e di ricaduta della qualità dei servizi, al di là della stretta vigilanza sui costi, pur importanti, di sostegno al processo.
Al convegno, oltre all’assessore Telesca hanno preso parte
Nicola Delli Quadri, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste e dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 1 Triestina, con i docenti universitari Carlo Chiurco (Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Università di Verona),
Sara Cervai (Dipartimento Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste) e
Luigina Mortari (Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia, Università di Verona).
Ipasvi Trieste ha anche svolto in questi giorni la sua assemblea annuale 2015, ribandendo alcune priorità: dalle modalità di lavoro degli infermieri, l’assunzione dei neolaureati, alla stabilizzazione dei precari con adeguamenti contrattuali. Fondamentale per Ipasvi anche la riorganizzazione del pronto soccorso con due obiettivi: i codici bianchi al momento del triage dovrebbero essere indirizzati ad ambulatori infermieristici e/o medici specialistici.
“Questo permetterebbe – spiegano gli infermieri friulani - di ovviare concretamente all’intasamento del pronto soccorso attraverso l’utilizzo di nuove figure professionali. Altrettanto importante, per le stesse ragioni, consideriamo l’attivazione a breve termine del pronto soccorso ortopedico e la sperimentazione di modelli ospedalieri organizzati per complessità assistenziale”.
08 febbraio 2015
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