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Air FVG, FTM: “Dubbi su aumento pazienti a carico dei medici di famiglia”

L’aumento da 1500 a 1800 pazienti, per il segretario regionale, Filippo De Nicolellis, rappresenta “un modo per dare risposta alla oggettiva mancanza di medici attuale e futura, che, però, rischia di rendere eccessivo il carico di lavoro dei professionisti e che non facilita certo il mantenimento degli standard di assistenza”. Inoltre, “dati i continui pensionamenti e la scarsità dei nuovi ingressi, potrebbe essere una misura insufficiente già tra pochi anni”.

14 NOV - La Federazione dei Medici Territoriali-FMT, sindacato rappresentativo e firmatario dell’accordo nazionale di lavoro dei medici di medicina generale e del territorio (medici di famiglia, di guardia medica, del 118 e dei servizi), all’apertura delle trattative per il rinnovo dell’accordo regionale in Friuli Venezia Giuklia, fa un appello alla Regione affinché si dia un vero cambio di rotta nella programmazione dei servizi per i cittadini.

Per Filippo De Nicolellis, segretario regionale FMT, si continuano infatti a “presentare soluzioni apparentemente utili, come quella di aumentare il massimale per i medici di famiglia da 1500 a 1800 pazienti: un modo per dare risposta alla oggettiva mancanza di medici attuale e futura, che, però, rischia di rendere eccessivo il carico di lavoro dei professionisti e che non facilita certo il mantenimento degli standard di assistenza precedenti per i cittadini. Inoltre, in prospettiva, dati i continui pensionamenti e la scarsità dei nuovi ingressi, potrebbe essere una misura insufficiente già tra pochi anni”.

“L’aumento del carico di lavoro - continua - inoltre rischia di ridurre l’appeal tra i giovani in entrata nella professione, che preferiscono altri settori di lavoro, perché più garantiti e più remunerativi, oppure scelgono di andare all’estero, dove trovano altri stimoli ed incentivi. E anche i colleghi ormai in età pensionabile, potrebbero essere spinti dall’aumento dei pazienti ad anticipare l’uscita dal lavoro. Forse la strada maestra è quella di prevedere più risorse e una riorganizzazione del territorio, con incentivi, non solo economici, a scegliere di venire a lavorare in Friuli Venezia Giulia o a restare in servizio ancora per qualche anno. Un altro tassello per migliorare l’assistenza sul Territorio può essere rappresentato dalle Case di Comunità, prevedendo concorsi ad hoc per accedervi con ruolo a ‘rapporto orario’”.

“Servono proposte moderne e risolutive - conclude De Nicolellis - noi come sindacato nazionale, e rappresentativo, pensiamo sia necessario cambiare la cultura che ha caratterizzato gli ultimi decenni e puntare sulla valorizzazione dei medici. Porteremo avanti queste riflessioni e queste proposte, sempre con l’obiettivo di rilanciare la nostra sanità pubblica regionale”.

14 novembre 2024
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