Depressione. Ne soffrono in 85mila: “Con il Covid peso economico destinato ad aumentare in maniera preoccupante”
Solamente il 50% viene diagnosticato e trattato e oltre 11mila non rispondono ai trattamenti. In Regione 2 residenti ogni 100mila abitanti hanno ottenuto una prestazione previdenziale per invalidità o inabilità nel 2015, con un costo pari a circa 9.500 euro a persona. “I costi previdenziali hanno avuto un incremento del 38% negli ultimi 5 anni, legati all’elevato numero di giorni di assenza dal lavoro causato”, spiega il professor Mennini
19 OTT - Il periodo di isolamento sociale dovuto all’emergenza Coronavirus ha portato alla luce il delicato tema della Salute Mentale, tanto che l’Oms ha parlato di un’emergenza Covid-19 anche psichica, data dall’aumento di disturbi quali ansia e depressione. Si stima siano circa 85mila le persone che in Emilia-Romagna soffrono di depressione maggiore, la forma più grave, di questi solo quasi il 50% viene diagnosticato e trattato.
A causa della malattia, nella Regione 2 residenti ogni 100mila abitanti hanno ottenuto una prestazione previdenziale per invalidità o inabilità nel 2015, con un costo pari a circa 9.500 euro a persona. Inoltre, oltre 11mila persone con depressione maggiore non rispondono ai trattamenti, secondo la rielaborazione su base regionale dei dati dello studio epidemiologico italiano Dory, volto a identificare, attraverso un’analisi di database amministrativi, i pazienti affetti da depressione resistente.
Il quadro emerge in occasione della tappa emiliano-romagnola del percorso di sensibilizzazione di fondazione Onda ‘Uscire dall’ombra della depressione’, patrocinato dalla Regione e dalle società scientifiche di Psichiatria (Sip), di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), di Cittadinanzattiva e del progetto Itaca.
La depressione, inoltre, ha un forte impatto sulla qualità della vita e sui costi sanitari e sociali che risultano molto elevati. “I costi diretti non sono l’unico tassello da tenere in considerazione se si vuole cogliere appieno il peso economico e sociale di questa patologia”, ha detto Francesco
Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Direttore del Eehta del Ceis dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
“Basti pensare ai costi previdenziali, che hanno avuto un incremento del 38% negli ultimi 5 anni, legati all’elevato numero di giorni di assenza dal lavoro causato dalla depressione maggiore, alla perdita di produttività legata al presenteismo. Visto l’incremento previsto del numero delle persone con depressione in seguito alla pandemia di Covid-19 - ha concluso Mennini – il peso economico della malattia è destinato ad aumentare in maniera preoccupante”.
19 ottobre 2020
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