Tumori. In Emilia Romagna in arrivo un numero verde dedicato alle urgenze
La Regione condivide la proposta dell'associazione Loto onlus. L’idea è quella di una sorta di “pronto soccorso” telefonico per le neoplasie, con medici specialisti a disposizione di tutti i malati. Bonaccini e Venturi: “Ogni strumento in più che garantisca assistenza ai pazienti oncologici può essere prezioso. Grazie alle associazioni: lavorare insieme è fondamentale per innalzare sempre più la qualità dei servizi”.
10 SET - Un numero verde dedicato, presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, attivo alla sera, dalle 20 fino alla mattina, nei giorni festivi e nei fine settimana, in grado di rispondere a tutti - uomini e donne - su qualunque tipo di neoplasia. Una sorta di “pronto soccorso” telefonico per le urgenze, con medici specialisti per dare risposte o consigli a chi ne ha bisogno, anche negli orari più imprevedibili. È una proposta, pienamente condivisa dalla Regione, dell’associazione bolognese Loto onlus, che si occupa nello specifico di tumore dell’ovaio, aiutando le pazienti e operando perché ci sia sempre più informazione su questa patologia. Patologia che vede, a livello nazionale, circa 5.200 nuovi casi l’anno, di cui 350-400 in Emilia-Romagna.
L’idea di istituire un numero verde sulle neoplasie è stata illustrata ieri dalla presidente di Loto onlus
, Sandra Balboni, che con la vice Monica Bravi e la consigliera
Gigliola Schwarz, hanno incontrato in viale Aldo Moro il presidente della Regione,
Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute,
Sergio Venturi.
Oltre al numero verde per le urgenze, Loto onlus ha proposto alla Regione di organizzare una serie di attività, a livello comunicativo, sul tumore ovarico e ha chiesto che vengano assicurate risorse per garantire in tempi ragionevoli lo svolgimento di test genetici (‘BRCA1’ e ‘BRCA2’) che servono ad individuare/orientare i trattamenti in modo più efficace e mirato.
“Concordiamo pienamente su tutti e tre i punti - commentano in una nota il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi -. Ancora una volta, e ci teniamo a ribadirlo, il parere dei pazienti e il supporto delle associazioni di volontariato ci aiuta a migliorare ulteriormente la qualità del nostro servizio sanitario. Metteremo quindi a disposizione risorse organizzative e competenze specialistiche, perché queste attività possano essere avviate in tempi rapidi. Vogliamo essere il più possibile vicini a pazienti che si devono purtroppo confrontare con patologie così importanti- concludono presidente e assessore-, per cui ogni strumento in più può essere davvero prezioso”.
L’utilità di istituire un numero verde con esperti in grado di rispondere sulle neoplasie è emersa da un questionario di valutazione, realizzato dall’associazione Loto, a cui hanno risposto le pazienti del Day Hospital Oncologia Medica Addarii.
Per quanto riguarda l’organizzazione di attività specifiche a livello comunicativo sul tumore ovarico, all’interno dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali il punto di partenza è la delibera regionale 2113 del 2017 che individua il centro di riferimento regionale per il trattamento della neoplasia ovarica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna.
10 settembre 2019
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