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Punti nascita. Manghi: “Regione pronta al confronto se il Governo rivedrà i parametri sulla sospensione dell’attività”

Già richiesto un incontro al sottosegretario alla Salute. Sul tavolo ci sono la chiusura dei Punti nascita di Borgo Val di Taro (Parma), Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) e Pavullo (Modena). La risposta in Aula a una interrogazione del consigliere Sassi: “La sicurezza e la salute di donne e bambini restano però per noi condizioni imprescindibili”

17 DIC - Se il Governo intende ridiscutere i parametri che hanno portato alla sospensione dell’attività dei Punti nascita di Borgo Val di Taro (Parma), Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) e Pavullo (Modena), la Regione è pronta al confronto che porti a eventuali nuove decisioni. Tanto che l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, ha chiesto già chiesto un incontro al sottosegretario di Stato alla Salute per verificare tali intenzioni, fermo restando che “la garanzia della massima tutela per la salute e la sicurezza della donna, del bambino e del personale sanitario, nonché la qualità dell’assistenza, sono condizioni imprescindibili”.
 
È quanto ha ribadito il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Gianmaria Manghi, rispondendo oggi in Aula a una interrogazione del consigliere Gian Luca Sassi.
 
Il sottosegretario ha ricordato come dal Comitato Percorso Nascita Nazionale, anche sulla base di una valutazione autonoma, sia arrivato un parere negativo rispetto alla richiesta di deroga avanzata dalla Regione, con la conseguente indicazione a sospendere l’attività di assistenza al parto per i tre Punti nascita che si trovano in area montana, sulla base dei parametri indicati nell’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010.
 
Ma se il ministero della Salute intende proporre una ridiscussione di tale Accordo, “la Regione – ha sottolineato Manghi – così come già annunciato dal presidente Bonaccini, è disponibile ad affrontare il tema attraverso la Conferenza Unificata. L’assessore Venturi – ha proseguito – ha chiesto recentemente un incontro al sottosegretario di Stato alla Salute per discutere di un’eventuale revisione dell’Accordo, necessaria per modificare il quadro esistente”.
 
Infatti, “in assenza di una modifica dei riferimenti sulla base dei quali il Comitato Nazionale ha indicato la sospensione dell’attività di assistenza al parto”, una “ulteriore richiesta di deroga” da parte della Regione “sarebbe immotivata”.

17 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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